Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Partigiani sotto attacco

Finta bomba a mano alla sede ANPI di Treviso, scatta l’indagine della Digos

ANPI denuncia il clima politico: «atti maturati in un clima pesante, dove chi governa evita di condannare apertamente il fascismo»

Il finto ordigno nella cassetta postale

Il finto ordigno nella cassetta postale

Una finta bomba a mano di plastica, appesa alla cassetta postale dell’ANPI, è stata trovata ieri a Treviso presso la sede delle associazioni in via Isonzo. Un gesto che l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia non esita a definire «un’ottusa provocazione» e che, pur nella sua apparente ingenuità, è ritenuto grave per il contesto in cui si inserisce.

«È un’azione che nasce in un brodo di coltura fascistoide», scrive in un comunicato l’ANPI provinciale e la sezione di Treviso. L'associazione richiama l’attenzione sul clima politico e culturale attuale, dove – afferma – chi governa evita di condannare esplicitamente il fascismo, contribuendo così a creare un ambiente favorevole al riemergere di simboli e atti legati all’estrema destra.

L’episodio, subito segnalato alle forze dell’ordine, è ora oggetto d’indagine da parte della Digos della Questura di Treviso. Nonostante il gesto possa apparire come una “bravata” isolata, l’ANPI sottolinea come eventi simili, se ignorati, rischiano di diventare il preludio a manifestazioni più gravi. A supporto di questa tesi, viene ricordata la recente devastazione della lapide che a Roma ricorda il luogo del rapimento e dell’assassinio di Giacomo Matteotti, oltre all’assalto alla sede nazionale della CGIL.

Il comunicato evidenzia come l’impunità di molti episodi e la scarsa attenzione all’insegnamento del passato favoriscano la diffusione di idee e comportamenti neofascisti, che si pongono in contrasto con i principi della Costituzione. «Questi atti non ci intimoriscono», afferma però l’ANPI, ribadendo il proprio impegno a difesa della memoria della Resistenza e dei valori democratici.

Immediata la solidarietà di Sinistra Italiana – circolo di Treviso, che ha condannato il gesto come un «vile atto intimidatorio» e ha ricordato che «la memoria della Resistenza non si minaccia, la Costituzione nata dalla lotta al fascismo non si insulta». Il partito ha invitato tutte le forze democratiche a non minimizzare episodi di questo genere e a restare unite nella difesa dei principi repubblicani.

Anche la deputata veneta Rachele Scarpa (PD) ha espresso preoccupazione, sottolineando che «attaccare l’ANPI significa attaccare la Costituzione». Scarpa ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno per chiedere chiarimenti sulle indagini e sulle misure adottate contro i gruppi neofascisti. «L’antifascismo – ha dichiarato – non è un’opinione, è la base della nostra convivenza civile. E va difeso ogni giorno, con le parole e con i fatti».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione