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Sfruttamento e lavoro in nero, blitz del N.I.L. a Padova: 9 aziende ispezionate e 6 denunciati

Controlli serrati nelle province di Padova tra abbigliamento, ristorazione e ortofrutta

Sfruttamento e lavoro in nero, blitz del N.I.L. a Padova: 9 aziende ispezionate e 6 denunciati

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Intensificati i controlli da parte del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) di Padova, impegnato negli ultimi giorni in una vasta operazione antidumping lavorativo che ha interessato nove realtà imprenditoriali distribuite su vari comuni della provincia. Sei persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Padova per gravi irregolarità legate allo sfruttamento della manodopera e alla mancata osservanza delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

L’azione coordinata dai Carabinieri del N.I.L., con il prezioso supporto delle Stazioni territoriali, ha coinvolto aziende operanti nei settori del commercio di abbigliamento, ristorazione, ortofrutta e strutture ricettive. Le ispezioni hanno toccato i comuni di Selvazzano Dentro, San Martino di Lupari, Galliera Veneta, Campodarsego, Abano Terme e Albignasego, mettendo in luce una serie di violazioni spesso gravi e ripetute.

Tra le inosservanze più frequenti, spiccano l’assenza della nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), la mancata designazione del medico competente, la carenza nella formazione obbligatoria dei lavoratori e l’inosservanza delle prescrizioni sulla sorveglianza sanitaria. Sono stati inoltre rilevati casi di mancata comunicazione di lavoratori intermittenti e omissioni nella redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), fondamentale per la tutela della salute sul luogo di lavoro.

Il bilancio operativo è pesante: cinque lavoratori in nero sono stati scoperti, con conseguente sospensione delle attività imprenditoriali nelle quali operavano. Le sanzioni amministrative comminate ammontano complessivamente a 38.200 euro, mentre le ammende raggiungono quota 158.113 euro.

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