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Cronaca
29.07.2025 - 11:00
Zaia e Ferdinando Sartorato
Il mondo del rugby piange la scomparsa di Ferdinando Sartorato, uno dei pionieri di questo sport in Italia. Originario di Casale sul Sile, classe 1933, Sartorato è morto all’età di 92 anni, lasciando dietro di sé una lunga scia di ricordi, emozioni e conquiste che hanno segnato la storia del rugby veneto e nazionale.
A rendergli omaggio, tra i tanti, anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che lo ha definito “una leggenda del nostro sport, un uomo che ha scritto pagine indimenticabili nella memoria collettiva di chi ama il rugby”.
Sartorato, mediano di mischia di grande talento e numero 159 della Nazionale Italiana, fu tra i protagonisti assoluti del rugby negli anni ’50. Con la maglia del Faema Treviso contribuì alla conquista del primo scudetto di Campione d’Italia nel 1956, una pietra miliare per lo sport trevigiano. Ma il suo impegno non si fermò ai confini italiani: Sartorato portò il suo talento anche nel rugby inglese, dove visse un’importante esperienza sportiva all’estero.
“Chi ha giocato a rugby – ha sottolineato Zaia – resta rugbista per sempre, nel cuore e nell’anima. Sartorato ha dimostrato dentro e fuori dal campo i valori di sacrificio, lealtà, rispetto e determinazione. Anche quando lasciò lo sport per completare gli studi in architettura, mantenne vivo quello spirito che rende unico chi abbraccia questo sport”.
Una carriera esemplare, ma anche una vita fatta di coerenza e dedizione. Sartorato ha incarnato il vero significato del gioco di squadra, diventando per molti un modello da seguire.
“Con la sua morte – ha concluso Zaia – il Veneto perde un campione, ma la sua eredità resta viva. Continuerà a ispirare le nuove generazioni e a ricordarci che il rugby è molto più di uno sport: è uno stile di vita, una comunità, una lezione continua di umanità”.
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