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Conegliano, panico al De Gironcoli: 40enne in crisi d’astinenza aggredisce i medici

L’uomo ha seminato il caos nel centro medico dell’ospedale

Polizia Mestre

Foto di repertorio

Momenti di forte tensione nel pomeriggio di mercoledì 30 luglio all’interno del centro di medicina di base dell’ospedale De Gironcoli. Un uomo di 40 anni, noto per problemi legati alla tossicodipendenza e affetto da epilessia, ha dato in escandescenze all’interno della struttura sanitaria, minacciando medici e infermieri e costringendoli a chiudersi negli ambulatori per proteggersi.

La richiesta di soldi e marijuana

Il 40enne si era recato inizialmente al SerD, per poi spostarsi nel centro medico chiedendo insistentemente denaro e sostanze stupefacenti. Al rifiuto del personale, l’uomo ha perso completamente il controllo, sventolando una ricetta medica non più valida e scagliandosi con violenza contro chiunque cercasse di calmarlo.

Ripetutamente accompagnato all’uscita – ben sette volte – l’uomo è tornato ogni volta più aggressivo, arrivando a brandire una colonnina segnapercorso, usata normalmente per delimitare le file, contro il personale sanitario.

Ambulatori chiusi e pazienti disorientati

La situazione è rapidamente degenerata, costringendo i medici a bloccare l’ingresso agli ambulatori per tutelare sé stessi e i pazienti in attesa. L’accesso è stato consentito solo a chi citofonava e dichiarava orario e motivo della visita, generando confusione tra gli utenti della struttura.

Nel frattempo, è stato richiesto l’intervento della polizia, che ha riportato la calma dopo alcuni minuti concitati. Una volta allontanato dall’ospedale, il quarantenne ha continuato a urlare e creare disordini anche all’esterno, attirando l’attenzione dei presenti.

Un caso difficile senza soluzioni immediate

Dall’Ulss 2 Marca Trevigiana fanno sapere che la situazione è particolarmente complessa. L’uomo non presenta disturbi psichiatrici diagnosticati, quindi non è possibile attivare un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Diverse volte gli è stata proposta l’entrata in comunità terapeutica, ma lui ha sempre rifiutato.

Anche la madre del quarantenne, stremata dalla situazione, ha chiesto alle autorità che venga fatto qualcosa per tutelare il figlio e chi lo circonda.

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