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Cronaca

Tragedia nel cantiere TAV a San Bonifacio: operaio 50enne stroncato da un malore

L'uomo, di origini romene, è deceduto improvvisamente mentre lavorava sotto il sole cocente

incidenti sul lavoro

Immagine di repertorio

Un dramma si è consumato nel primo pomeriggio di mercoledì 23 luglio nel cantiere TAV tra San Bonifacio e Belfiore. Un operaio di 50 anni, Ioan Leonte, originario della Romania, è morto improvvisamente durante un intervento di manutenzione lungo la linea dell'alta velocità Verona–Vicenza.

Le temperature, che in quel momento superavano abbondantemente i 30 gradi, potrebbero aver avuto un ruolo nel malore improvviso che ha stroncato l’uomo. Tuttavia, si tratta solo di un’ipotesi: saranno gli accertamenti medici a stabilire le cause esatte del decesso.

Secondo le testimonianze, Leonte si sarebbe accasciato improvvisamente davanti ai colleghi, che hanno tentato di soccorrerlo immediatamente. Purtroppo, ogni tentativo di rianimazione è risultato vano. Il decesso è stato pressoché istantaneo.

Il lavoratore risiedeva nel campo base di San Martino Buon Albergo, gestito dal consorzio IricavDue–Webuild, dove sono ospitati numerosi operai impiegati nella realizzazione della tratta veronese della TAV. Era giunto in Italia proprio per lavorare in questo cantiere. Lascia la moglie e due figli.

Il fatto ha scosso profondamente il mondo sindacale. Le sigle CGIL, CISL e UIL del settore edile di Verona hanno espresso profondo cordoglio e chiesto massima trasparenza.

Messaggi di vicinanza alla famiglia sono giunti anche da parte di Rete Ferroviaria Italiana, committente dei lavori, che ha espresso il proprio dolore per la perdita e garantito piena collaborazione con le autorità per far luce sull’accaduto.

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