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Sicurezza sul lavoro

Strage silenziosa: nel primo semestre del 2025 raddoppiano le morti sul lavoro in Veneto

Crescono del 111% gli infortuni mortali rispetto al 2024. La Cgil Veneto sollecita interventi urgenti e un piano regionale per la prevenzione

Strage silenziosa: nel primo semestre del 2025 raddoppiano le morti sul lavoro in Veneto

Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto, e Silvana Fanelli, della segreteria regionale

I dati Inail relativi al primo semestre del 2025 restituiscono un quadro allarmante per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro in Veneto. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, sono state 51 le persone che hanno perso la vita in occasione di lavoro, contro le 28 dello stesso periodo del 2024: un incremento del 111%.

La crescita è particolarmente marcata in alcune province: Vicenza registra un drammatico +900%, Rovigo un +200% e Treviso un +166%. Aumentano anche gli infortuni denunciati, che passano da 35.728 a 36.202.

"Di fronte a numeri così tragici – dichiarano Tiziana Basso, segretaria generale della Cgil Veneto, e Silvana Fanelli, della segreteria regionale – la sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità. Occorre investire nel rafforzamento degli organici degli enti preposti ai controlli, oltre che nella formazione, nelle tecnologie, nei dispositivi di protezione e nell’organizzazione del lavoro."

Secondo la Cgil, non si tratta di eventi imprevedibili: "Sono morti ingiuste ed evitabili, che non si possono attribuire al caso o alla fatalità. Le istituzioni e i datori di lavoro hanno la responsabilità della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori".

Il sindacato chiede alla Regione Veneto l’avvio immediato di un piano di interventi per affrontare un fenomeno che viene ormai definito "endemico" nel territorio. Una richiesta che vuole trasformare l’indignazione in impegno concreto per prevenire ulteriori tragedie.

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