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Caporalato e sicurezza sul lavoro: maxi blitz nelle aziende agricole e nei caseifici del Padovano

Ispezionate 10 attività: 7 denunce, oltre 189mila euro di sanzioni e 3 lavoratori in nero

Caporalato e sicurezza sul lavoro: maxi blitz nelle aziende agricole e nei caseifici del Padovano

Le immagini sul posto

Si è conclusa con numeri significativi l’operazione straordinaria condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Padova, nell’ambito della campagna nazionale contro il caporalato e le violazioni in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori.

In totale sono state ispezionate 10 aziendeotto agricole e due caseifici – distribuite su tutto il territorio provinciale. Il bilancio parla chiaro: 189.833 euro di sanzioni, 7 persone denunciate e 3 lavoratori impiegati irregolarmente, tutti di nazionalità indiana.

I controlli si sono concentrati sulla verifica del rispetto delle normative sul lavoro e sulla sicurezza nei luoghi produttivi. I militari hanno accertato gravi irregolarità in tre aziende agricole del cittadellese, dove sono state contestate la mancata formazione dei dipendenti, assenza di visite mediche preassuntive, omessa nomina del medico competente, presidi di primo soccorso assenti o scaduti, mancata manutenzione degli estintori e omessa valutazione del rischio elettrico. I tre lavoratori in nero erano impiegati senza alcuna tutela formale.

Ulteriori irregolarità sono emerse in una società agricola della bassa padovana, dove mancava la formazione per la gestione delle emergenze e i presidi medici risultavano scaduti. Analoghi problemi anche in un’azienda agricola della Saccisica, dove un lavoratore era stato assunto senza comunicazione formale all’INPS e senza contratto.

Infine, due caseifici dell’hinterland padovano sono finiti nel mirino dei controlli per gravi lacune nella sicurezza antincendio e per l’omessa formazione del personale.

L’operazione si inserisce in una più ampia strategia nazionale contro lo sfruttamento lavorativo e mira a tutelare le condizioni dei lavoratori, spesso impiegati in settori ad alta vulnerabilità, come quello agricolo e agroalimentare.

“Il contrasto al caporalato e alla violazione dei diritti fondamentali dei lavoratori è una priorità,” spiegano i vertici dell’Arma. “Attraverso questi controlli si vuole garantire legalità, sicurezza e dignità a chi lavora, e responsabilizzare le imprese sul rispetto delle regole".

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