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Cronaca
20.08.2025 - 11:17
Foto di repertorio
Una tranquilla giornata di mare si è trasformata in un incubo per una famiglia in vacanza sulla costa veneta. Una ragazza di appena 14 anni è stata colpita da un infarto mentre si trovava in spiaggia, sotto l’ombrellone, a Duna Verde. Le sue condizioni sono gravi: dopo un primo soccorso tempestivo, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Treviso, dove è ora ricoverata in Rianimazione, in prognosi riservata.
Secondo le prime ricostruzioni, la giovane da alcuni giorni lamentava piccoli malesseri che non avevano destato particolare allarme. Lunedì pomeriggio, però, la situazione è precipitata: un improvviso collasso davanti agli occhi dei genitori ha spinto i bagnanti e i soccorritori a intervenire immediatamente.
Il personale del 118, giunto sul posto con un’ambulanza e un’unità avanzata, ha provveduto a stabilizzarla prima del trasferimento urgente all’ospedale. In situazioni come queste, il fattore tempo può fare la differenza tra la vita e la morte. E la catena dell’emergenza ha funzionato come doveva.
Un evento raro ma possibile
Parlare di infarto a 14 anni può sembrare quasi surreale. Eppure, la medicina insegna che anche in età adolescenziale possono verificarsi episodi cardiaci gravi, spesso legati a patologie congenite, infiammazioni come le miocarditi, aritmie o anomalie delle arterie coronarie. Sintomi come dolore toracico, respiro affannoso, sudorazione fredda o svenimenti non vanno mai sottovalutati, nemmeno nei più giovani.
In questo caso, saranno gli accertamenti medici a chiarire le cause del collasso e a stabilire se ci fosse una condizione preesistente. Quel che è certo è che la rapidità dell’intervento ha garantito alla ragazza le migliori possibilità di ricevere le cure necessarie.
Una spiaggia ammutolita
La scena dell’ambulanza che attraversa l’arenile affollato ha lasciato sotto shock decine di bagnanti, attoniti e colpiti da una situazione drammatica che ha interrotto l’ordinaria spensieratezza di una giornata d’agosto. Molti si sono raccolti in silenzio, osservando con apprensione il lavoro dei soccorritori.
Mentre la ragazza lotta per la vita in un reparto d’eccellenza, la vicenda solleva un tema delicato: l’importanza di ascoltare anche i segnali più lievi del corpo, soprattutto quando si presentano con insistenza. La speranza ora è che la giovane possa superare questo momento critico e tornare presto alla normalità.
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