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Cronaca
20.08.2025 - 13:45
Foto di repertorio
Un carrettino bianco e celeste, il sorriso sempre pronto e gelati che sapevano di felicità. Così i vicentini ricordano Corrado Brustolon, scomparso all’età di 88 anni, figura storica e amatissima della città. Non era solo un gelataio, ma un simbolo dell’infanzia di intere generazioni.
Corrado apparteneva a una famiglia originaria della Val di Zoldo, patria dell’arte gelatiera, trasferitasi a Vicenza nel lontano 1884. Fu lui, nel 1979, ad aprire l’attuale gelateria in via Quadri, oggi gestita dal figlio Andrea.
Ma ancora prima della gelateria, c’era il carrettino. Quel piccolo chiosco ambulante con cui Corrado, fin da giovanissimo, portava il gelato nei quartieri, nelle piazze, nelle vie, conquistando tutti con la sua gentilezza e la qualità dei suoi prodotti. Era diventato un’istituzione, tanto che una volta percorse a piedi il tragitto da Vicenza fino a Creazzo, Sovizzo, Altavilla e Sant’Agostino… sempre con il carretto al seguito.
Nonostante l’affetto della città, Corrado fu anche protagonista di un curioso episodio con il Comune. All’epoca, in una Vicenza piena di gelatai, fu proprio lui a suddividere “le zone di competenza” tra i colleghi ambulanti. Un gesto pragmatico e pacifico, che però gli valse un richiamo ufficiale, poiché la gestione del territorio spettava alle istituzioni, come ricorda anche la Biblioteca internazionale “La Vigna” in una sua pubblicazione.
I funerali di Corrado Brustolon si sono tenuti questa mattina, 20 agosto, nella chiesa di San Francesco a Vicenza. In tanti si sono stretti attorno alla famiglia per rendere omaggio a un uomo che, con semplicità e bontà, ha segnato la vita della comunità.
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