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Povertà e disperazione
28.08.2025 - 16:30
Il condominio Sanremo a Spinea
Segni evidenti di scasso sulla porta d’ingresso non segnalano l’arrivo di ladri, ma l’ingresso forzato di chi cercava un tetto per sé e le proprie figlie. È quanto avvenuto in un appartamento del condominio Sanremo, nel Villaggio dei Fiori di Spinea, dove ora vive una madre di 35 anni con le figlie di 12 e 10 anni.
Il muro di mattoni che bloccava l’accesso all’alloggio, parte di un lotto di 164 case di edilizia pubblica di proprietà del Comune di Venezia e gestite da Insula, è stato abbattuto con una mazza, trasformando l’abitazione in un luogo occupato abusivamente. La donna, che ha raccontato la vicenda restando nell'anonimato, racconta di un lavoro a tempo indeterminato in una pizzeria, con uno stipendio di circa 1.200 euro al mese, insufficiente a sostenere un affitto e le spese quotidiane per le figlie.
Nonostante il calo della disoccupazione in Italia, cresce la cosiddetta povertà lavorativa: oltre tre milioni di persone, pari al 14% degli occupati, faticano a far quadrare i conti, soprattutto tra i giovani sotto i 35 anni. La madre arrivata dalla Sicilia aveva inizialmente trovato ospitalità presso amici prima di decidere di occupare l’appartamento a Spinea.
A giugno, il nuovo Decreto Sicurezza del Governo Meloni era stato annunciato con l’intento di fermare le occupazioni abusive e prevedere sgomberi rapidi e pene severe. Nel caso del condominio Sanremo, però, il provvedimento si rivela al momento inapplicabile.
Intanto, la Giunta Comunale di Venezia aveva avviato a luglio le procedure per vendere gli appartamenti di Insula ai privati, lasciando però ancora vuoti diversi alloggi che si trasformano così in rifugi per chi, nonostante il lavoro, non riesce a trovare una sistemazione dignitosa.
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