Scopri tutti gli eventi
Cronaca
29.08.2025 - 15:25
Foto di repertorio
Cuffiette invisibili, microcamere nascoste negli abiti e complicati sistemi di comunicazione esterni. Non è una scena da film, ma quanto scoperto dalla Polizia Locale di Verona durante un controllo alla Motorizzazione Civile, dove quattro cittadini stranieri tra i 33 e i 38 anni hanno tentato di superare l’esame scritto per la patente di guida grazie a un sistema tecnologico tanto ingegnoso quanto illegale.
Gli agenti del Laboratorio Analisi Documentale hanno sventato un vero e proprio tentativo di frode organizzata. Durante la sessione d’esame, i candidati erano collegati con “suggeritori” appostati all’esterno dell’edificio, dotati di router, telecamere e abiti modificati ad hoc per comunicare dall’esterno le risposte ai quiz ministeriali.
In due casi, gli auricolari erano stati introdotti in profondità nel canale uditivo, tanto da richiedere l’intervento del Pronto Soccorso per la loro rimozione. Tutti i soggetti coinvolti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per falsità ideologica e truffa finalizzata al conseguimento di un titolo abilitante.
Secondo quanto dichiarato dagli stessi candidati, l’“assistenza” per superare l’esame può arrivare a costare fino a 4.000 euro, con tariffe in aumento e offerte “professionali” da vere e proprie organizzazioni criminali che operano in più province italiane. In corso anche accertamenti sulla scuola guida che ha iscritto i quattro esaminandi.
Non finisce qui. Sempre negli uffici della Motorizzazione, gli agenti hanno scoperto un quinto individuo intento a convertire una patente estera contraffatta. Anche lui è stato denunciato per falsità ideologica e materiale. Un episodio che conferma come il mercato delle false patenti estere sia tutt’altro che sporadico, e sotto continuo monitoraggio da parte delle forze dell’ordine.
“Questi casi dimostrano quanto sia urgente aggiornare la normativa,” commenta il comandante della Polizia Locale Luigi Altamura.
“Oggi applichiamo ancora la legge n. 475 del 1925, vecchia di un secolo. Serve introdurre aggravanti specifiche per questi reati e consentire l’arresto in flagranza, attualmente non previsto. È una questione di sicurezza pubblica”.
Il comandante rinnova così l’appello ai Ministeri dei Trasporti e della Giustizia affinché venga introdotto un emendamento nei prossimi disegni di legge, dopo che una proposta simile fu bocciata lo scorso anno perché ritenuta “non prioritaria”.
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516