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Stra, escavatori dati alle fiamme nel cantiere del nuovo quartiere: ipotesi intimidazione

Tre mezzi incendiati nella notte in via Loredan. Il sindaco Salmaso condanna l’atto come “inaccettabile” e promette piena collaborazione con i carabinieri

Stra, escavatori dati alle fiamme nel cantiere del nuovo quartiere: ipotesi intimidazione

Immagine di repertorio

Momenti di tensione nella mattinata di domenica 1° settembre in via Leonardo Loredan, a Stra, dove tre escavatori sono stati trovati incendiati all’interno del cantiere per la costruzione di un nuovo quartiere residenziale. I mezzi appartengono alla ditta Biasion Costruzioni di Campagna Lupia, assegnataria dei lavori. A dare l’allarme sono stati gli stessi operai dell’impresa, giunti sul posto per riprendere le attività.

L’area interessata dall’intervento edilizio si estende per circa 20mila metri quadrati, ed è destinata a ospitare una quarantina di unità abitative tra appartamenti, villette e bifamiliari. I lavori erano partiti da pochi giorni, dopo 17 anni di blocco burocratico.

Secondo quanto comunicato dal sindaco di Stra, Andrea Salmaso, l’Amministrazione comunale ha espresso forte preoccupazione per quanto definito un grave episodio vandalico, che ha danneggiato mezzi da lavoro regolarmente impiegati sul territorio. Ha fatto sapere che l’area è stata oggetto di una nuova lottizzazione da poco sbloccata grazie all’impegno dell’attuale Giunta e che la zona coinvolta, vicina alle scuole e ben servita, era rimasta ferma per motivi tecnici, non legati a contestazioni o tensioni locali.

Il primo cittadino ha inoltre assicurato piena solidarietà alla ditta colpita e al suo personale, dichiarando che l’amministrazione condanna con fermezza l’accaduto. Ha informato che sono stati immediatamente attivati contatti con le forze dell’ordine, incaricate di ricostruire la dinamica dei fatti e individuare i responsabili, con l’obiettivo di ristabilire rapidamente la legalità. Salmaso ha infine rassicurato che la situazione è sotto controllo e che non vi sarebbero rischi per la sicurezza pubblica.

Incendio doloso e ipotesi intimidatoria

Le prime verifiche hanno confermato che si tratta di un incendio doloso. Le modalità dell’atto richiamano, almeno apparentemente, dinamiche di intimidazione o minaccia, tipiche di gesti dimostrativi o ritorsivi. Anche per questo, è stata informata tempestivamente l’autorità giudiziaria. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Stra e Dolo, già al lavoro per accertare l’origine e la matrice del gesto.

Il sindaco ha sottolineato che, nel primo anno di mandato, l’amministrazione è riuscita ad avviare circa otto lottizzazioni, a conferma della crescente attrattività di Stra come luogo di nuovi investimenti e sviluppo residenziale, capace di invertire la tendenza demografica stagnante che da anni interessava il territorio.

Ha inoltre aggiunto che né i professionisti coinvolti – un architetto e un geometra noti in paese – né l’iniziativa edilizia in sé avevano suscitato malumori o contestazioni da parte della cittadinanza, facendo intendere che si tratta di un episodio isolato, la cui gravità però impone chiarezza. Salmaso ha dichiarato di essere certo che le ragioni e la natura del reato verranno chiarite e che i colpevoli saranno assicurati alla giustizia.

Anche l’opposizione condanna l’accaduto

Parole di sconcerto sono arrivate anche dall’ex sindaca Caterina Cacciavillani, oggi capogruppo della lista civica d’opposizione “Insieme”. Cacciavillani ha ricordato che durante i suoi dieci anni di amministrazione non si erano mai verificati episodi simili, né si erano registrate pressioni o minacce legate a progetti edilizi. Ha definito la zona colpita – quella di San Pietro, dopo le scuole – un’area importante per lo sviluppo residenziale, il cui progetto era frutto di anni di pianificazione.

L’ex sindaca ha espresso la speranza che le indagini chiariscano ogni aspetto della vicenda, augurandosi che si tratti di un gesto isolato e non di un tentativo di intimidazione, perché – ha osservato – un’eventuale minaccia intenzionale rappresenterebbe un fatto gravissimo per la comunità locale.

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