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Crimine digitale

Treviso, scoperto sito che vende dirette rubate: la Lega spinge per legge più severa contro i furti informatici

Dopo la scoperta di un portale che mette in vendita eventi sportivi e trasmissioni riservate ai cittadini, la senatrice Erika Stefani sollecita il Senato a velocizzare l’approvazione del ddl per tutelare i sistemi informatici

Erika Stefani, capogruppo della Lega in commissione Giustizia

Erika Stefani, capogruppo della Lega in commissione Giustizia

Un nuovo allarme sul fronte dei crimini digitali scuote il Veneto. A Treviso è stato scoperto un portale che vende in modo illegale dirette televisive e altri contenuti riservati ai privati cittadini.

“Fenomeni del genere li conosciamo da tempo, ma la scoperta a Treviso conferma quanto sia urgente intervenire”, commenta la senatrice Erika Stefani, capogruppo della Lega in commissione Giustizia. “Per questo chiediamo di accelerare l’iter del nostro disegno di legge al Senato, che introduce il reato per chi diffonde dati provenienti da sistemi informatici protetti e prevede aggravanti per chi ne entra in possesso”.

Secondo Stefani, violare sistemi digitali e usare informazioni riservate è un comportamento inaccettabile. “Non possiamo permettere che questi crimini rimangano impuniti. Il nostro obiettivo è proteggere cittadini e aziende, e il Veneto non fa eccezione”.

La Lega punta quindi a rendere più severe le pene e a chiudere rapidamente le falle legislative che permettono a portali come quello scoperto a Treviso di prosperare.

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