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Febbri tropicali
10.09.2025 - 16:27
Foto di repertorio
Continuano a salire i casi di chikungunya nel Veronese. Dall’inizio del focolaio sono stati segnalati 31 casi autoctoni, con maggiore concentrazione nelle zone di Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano e Parona, frazione della città scaligera. Fortunatamente, nessuno dei pazienti è ricoverato.
Le autorità sanitarie regionali, in collaborazione con l’Ulss 9 Scaligera, stanno portando avanti interventi di prevenzione, tra cui disinfestazioni mirate e attività porta a porta per ridurre la presenza di zanzare e proteggere la popolazione. Il direttore generale dell’Ulss 9 ha programmato per domani alle 14 nella sede di Verona una conferenza stampa con i rappresentanti del Dipartimento di Prevenzione e della Regione Veneto per aggiornare cittadini e giornalisti sulla situazione.
I tecnici ricordano che il virus non si trasmette da persona a persona, ma solo tramite la puntura di zanzare infette del genere Aedes. Per questo motivo è fondamentale adottare precauzioni quotidiane: usare repellenti, installare zanzariere a finestre e porte, e eliminare l’acqua stagnante in giardini e balconi.
Non solo Verona: anche Mestre è coinvolta. Il sindaco Luigi Brugnaro ha emesso oggi un’ordinanza per interventi urgenti di disinfestazione nel centro città, dopo un caso importato di chikungunya accertato dall’Ulss 3 Serenissima. Le operazioni, che inizieranno questa notte, prevedono trattamenti larvicidi e adulticidi e comportano alcune precauzioni per i residenti delle aree interessate.
Per aggiornamenti sulla diffusione del virus nel Veneto e in Italia, la Regione pubblica settimanalmente bollettini consultabili sul proprio sito, mentre la situazione nazionale è monitorata attraverso la dashboard Arbovirosi.
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