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Maxi sequestro della Guardia di Finanza a Verona: 85 chili di tabacco da contrabbando in un negozio etnico

Operazione delle Fiamme Gialle tra Nogara e San Bonifacio

Maxi sequestro della Guardia di Finanza a Verona: 85 chili di tabacco da contrabbando in un negozio etnico

Foto di repertorio

La Guardia di Finanza di Verona ha inferto un duro colpo al mercato del tabacco illegale, sequestrando oltre 85 chilogrammi di prodotto di contrabbando in un’attività commerciale gestita da cittadini stranieri. Due persone di origine pakistana sono state denunciate all’autorità giudiziaria per violazione del decreto legislativo n. 141 del 2024, che regola la circolazione dei tabacchi lavorati.

L’operazione è frutto di un’accurata attività investigativa avviata lo scorso maggio dalla Compagnia di Legnago, in seguito al sequestro di circa 52 chili di tabacco non autorizzato nel comune di Nogara. Le successive indagini hanno portato gli investigatori a un secondo punto di vendita sospetto, un negozio di generi alimentari a San Bonifacio, dove è stato eseguito un controllo mirato.

Durante l’ispezione, i Finanzieri hanno rinvenuto numerose confezioni di tabacco da masticazione, prive del contrassegno dei Monopoli di Stato, per un peso complessivo superiore a 85 chilogrammi. Il tabacco, di tipo orale, è una varietà non comune in Italia ma ampiamente diffusa in Paesi come Pakistan e India, e solitamente consumata da connazionali nei circuiti informali o comunitari.

Il materiale è stato sottoposto a sequestro e i due responsabili, al momento indagati, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Verona per contrabbando di tabacchi, reato previsto e punito dall’articolo 84 del d.lgs. 141/2024. Come previsto dalla Costituzione, la loro responsabilità sarà eventualmente accertata solo all’esito di un processo penale con sentenza irrevocabile.

Secondo quanto sottolineato dagli inquirenti, la presenza di tali prodotti sul mercato non regolamentato pone seri rischi per la salute, soprattutto tra i più giovani e all’interno delle comunità dove il consumo è culturalmente radicato ma privo di controlli sanitari.

Questa operazione, spiega la Guardia di Finanza, rientra nel più ampio dispositivo di controllo economico del territorio, volto a contrastare i traffici illeciti e a tutelare la legalità e la sicurezza dei consumatori.

«L’attività di contrasto al contrabbando è una delle priorità della nostra azione quotidiana – commenta il Tenente Pietro De Braco, referente dell’operazione – perché tutela sia la salute pubblica sia la correttezza del mercato, danneggiato dalla concorrenza sleale».

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