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Degrado urbano
15.09.2025 - 14:29
Piazzale Donatori di Sangue a Mestre
“Ogni mattina ci troviamo di fronte a una barriera di escrementi e carta sporca”: a parlare sono i residenti di via Carducci, esasperati dalla situazione in quartiere. Davanti al supermercato In’s, ad esempio, da settimane una senzatetto starebbe utilizzando il vialetto come toilette. Tra l’incuria e i rifiuti, c’è chi ha dovuto rinunciare a uscire di casa: una signora anziana con il deambulatore non riusciva a superare il “muro” di sporcizia.
Non si tratta solo di decoro: gli abitanti della zona denunciano anche l’abuso di alcolici che alimenta il degrado. “Gran parte dei senzatetto che stazionano sotto i portici di via Carducci e in piazzale Donatori di Sangue passa le giornate a bere, acquistando bottiglie e cartocci di vino nei supermercati e nei negozi etnici della zona”, spiegano. Da qui la richiesta di un’ordinanza che limiti la vendita di alcolici ai non residenti fino a metà pomeriggio, “un provvedimento minimo – aggiungono – per evitare che le strade diventino dormitorio e latrina a cielo aperto”.
Il problema non si risolve nemmeno con gli interventi di pulizia di Veritas, che arrivano tardi e lasciano solo una tregua temporanea. I bidoni della raccolta differenziata, spesso rotti o traboccanti, peggiorano la situazione: piazzale Donatori di Sangue e via Degan diventano così discariche a cielo aperto.
Nonostante le segnalazioni continue, la polizia locale non interviene con decisione, mentre Mestre vive una contraddizione evidente: nel cuore della città restano abbandonati da anni l’ex Telecom, il palazzo delle Poste e lo spazio dell’ex Brek, immobili che potrebbero ospitare attività e servizi e invece accentuano il senso di degrado.
“Non si tratta di episodi isolati – denunciano i residenti – ma di un problema strutturale che ha trasformato il centro di Mestre in una periferia dimenticata. Qui ci sono famiglie e bambini che non possono essere lasciati in balia di sporcizia, vetri rotti e rifiuti straripanti. Chiediamo al Comune di intervenire subito: con un’ordinanza chiara sulla vendita di alcolici e con progetti concreti per rilanciare gli spazi vuoti, a partire dall’ex Telecom e dal palazzo delle Poste, simboli del fallimento di qualsiasi politica urbana.”
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