Scopri tutti gli eventi
Cronaca
15.09.2025 - 16:14
Foto di repertorio
Due medici dell'ospedale di Vittorio Veneto si preparano a comparire davanti al Giudice per l'udienza preliminare per la morte di Albino Cadorin, 71 anni, deceduto il 12 marzo 2023, a causa di complicazioni derivanti da un intervento chirurgico. Il primario di Cordignano (65 anni) e il chirurgo di Padova (54 anni) sono accusati di omicidio colposo e falso ideologico. Il caso verrà discusso a novembre davanti al Gup Cristian Vettoruzzo, dopo che il pubblico ministero Giulia Rizzo ha chiesto il rinvio a giudizio.
Cadorin, residente a Rugolo di Sarmede, fu sottoposto a una colecistectomia laparoscopica il 10 febbraio 2023, un intervento per l’asportazione della cistifellea che, secondo l'accusa, causò una serie di complicazioni fatali. L’intervento, infatti, portò a lesioni gravi: la chiusura dell’arteria renale e una lesione della via biliare, che scatenarono una grave insufficienza renale e una sindrome epatorenale, ovvero una disfunzione contemporanea del fegato e del rene.
Il primario è accusato di culpa in vigilando, poiché avrebbe permesso al chirurgo di operare senza la necessaria supervisione, in presenza di uno specializzando, quando, secondo la normativa, il numero degli operatori avrebbe dovuto essere almeno tre. La lesione dell'arteria renale, che impedì il passaggio di sangue al fegato, avrebbe causato danni irreversibili all'organo e compromesso ulteriormente la situazione. L'operazione non avrebbe dovuto causare questi danni, se non per negligenza.
Oltre alla responsabilità per l'errore medico, i due medici sono anche accusati di falso. Il primario, infatti, sarebbe accusato di falso ideologico per aver firmato il verbale operatorio come "altro chirurgo" senza aver partecipato attivamente all’intervento. Il chirurgo, invece, è accusato di falso materiale: il giorno successivo all'intervento, avrebbe rimosso il nome del primario dal verbale sia nella versione cartacea che in quella informatica.
Il legale dei due medici, l'avvocato Luigi Fadalti, ha già presentato una memoria difensiva in cui contesta le accuse, in particolare quella di falso. Secondo la difesa, il verbale operatorio sarebbe stato redatto erroneamente a causa di malfunzionamenti del software utilizzato per la gestione del registro operatorio, e non per intenzioni fraudolente.
La famiglia di Albino Cadorin non si costituirà parte civile nel processo, essendo già stata risarcita per il danno subito. Nonostante ciò, il caso solleva interrogativi sulla responsabilità professionale nel contesto di errori medici e sulle modalità di gestione dei verbali operatori, con un occhio di attenzione alle pratiche adottate dagli ospedali.
Edizione
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516