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Allarme sanitario
17.09.2025 - 18:05
Foto di repertorio
Sale a 50 il numero dei casi locali di chikungunya registrati in provincia di Verona, 46 dei quali confermati dalle autorità sanitarie. Le zone più colpite restano i Comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella e San Pietro in Cariano, mentre negli ultimi giorni si sono segnalati casi isolati anche a San Giovanni Lupatoto, Cavaion Veronese e Buttapietra.
Le operazioni di prevenzione continuano senza sosta: squadre locali e operatori della Regione Veneto stanno intervenendo con disinfestazioni mirate e attività porta a porta, per ridurre la popolazione di zanzare e tutelare la salute della comunità. Fortunatamente, al momento nessuno dei pazienti risulta ricoverato.
Gli esperti ricordano che la chikungunya non si trasmette da persona a persona, ma solo tramite la puntura di zanzare del genere Aedes infette. È fondamentale quindi adottare misure di protezione, come repellenti cutanei, zanzariere alle finestre e la rimozione di ristagni d’acqua, luoghi privilegiati per la riproduzione degli insetti.
Il recente Bollettino regionale “Sorveglianza delle malattie trasmesse da vettore” n. 9/2025 segnala anche altri focolai: 84 casi di febbre da West Nile (44 confermati), di cui 29 casi neuroinvasivi (24 confermati); 19 casi di encefalite virale da zecca (12 confermati); e 8 casi di Toscana virus (6 confermati).
Non mancano infine le malattie importate: sono stati notificati 25 casi di dengue (24 confermati) e 7 casi confermati di chikungunya provenienti da viaggi all’estero.
Le autorità sanitarie venete invitano la popolazione a restare vigile e a seguire le misure preventive, per limitare la diffusione di queste malattie trasmesse da zanzare e altri insetti.
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