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Emergenza carceri
23.09.2025 - 11:57
Il carcere di Vicenza
Due giornate di alta tensione al carcere di Vicenza, dove in meno di 48 ore si sono registrati tre episodi di protesta da parte di detenuti, tutti ritenuti “di difficile adattamento”.
Il primo caso si è verificato nel tardo pomeriggio di sabato 21 settembre, quando un detenuto è salito sul tetto dell’istituto penitenziario berico. L’uomo, che avrebbe agito per motivi personali, ha dato vita a una protesta pacifica protrattasi per ore. Per gestire la situazione, gli agenti della polizia penitenziaria sono stati costretti a rimanere in servizio per turni di 12 ore consecutive.
Il giorno successivo, domenica 22 settembre, nuovi disordini hanno interessato la sezione 7 del nuovo padiglione: un gruppo di reclusi si è barricato all’interno degli spazi, rendendo necessario l’intervento di rinforzi giunti da altri istituti della regione. Anche in questo caso, le ragioni della protesta non sono ancora chiare.
Sempre domenica pomeriggio un altro detenuto, questa volta nel vecchio padiglione, ha scatenato un ulteriore episodio critico. Anche lì è stato indispensabile l’intervento del personale di supporto per ristabilire l’ordine.
Il sindacato USPP del Triveneto, che ha diffuso la notizia, sottolinea come il personale di Vicenza stia lavorando in condizioni estreme, con turni che superano ampiamente le previsioni contrattuali e sacrificando la vita familiare per garantire sicurezza e controllo.
«Gli agenti – denuncia la segreteria interregionale – affrontano ormai quotidianamente situazioni di emergenza sempre più difficili. È necessario che i vertici dell’amministrazione regionale e nazionale intervengano per verificare le cause di queste criticità».
Dall’USPP arriva infine un ringraziamento al personale di supporto arrivato dagli altri istituti veneti, al Provveditore e ai dirigenti del Corpo, che hanno assicurato un intervento tempestivo nei momenti di maggiore tensione.
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