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Cronaca
28.09.2025 - 11:20
Foto di repertorio
Una lite di viabilità nata nel cuore della città e una scia di violenza che arriva fino al cancello di una scuola. A Padova, giovedì 25 settembre intorno alle 18.30, un giovane è stato colpito con un bastone davanti all’Istituto Da Vinci, riportando una profonda ferita alla testa e finendo in pronto soccorso. Le indagini hanno portato in poche ore all’identificazione di un 20enne moldavo residente in città, già noto per un episodio analogo avvenuto a marzo 2025. Un fatto che riaccende l’attenzione su rabbia stradale e sicurezza nei pressi degli istituti scolastici.
Secondo la ricostruzione della Polizia, tutto inizia pochi minuti prima in piazza Mazzini: un diverbio per motivi di viabilità tra la vittima e un automobilista degenera oltre misura. L’automobilista segue il giovane fino all’ingresso dell’Istituto Da Vinci, scende dall’auto e lo colpisce più volte con un bastone. La vittima, descritta nelle ricostruzioni come un 25enne, riporta una ferita profonda alla testa ed è accompagnata in pronto soccorso. L’orario, intorno alle 18.30, rende il luogo particolarmente sensibile, in una fascia in cui l’area è ancora frequentata.
Le attività degli investigatori consentono di risalire a un 20enne moldavo residente a Padova, già noto alle autorità per un episodio simile risalente a marzo 2025. Dopo la denuncia sporta dalla vittima, il giovane viene perquisito e denunciato per lesioni aggravate e porto di oggetti atti a offendere. La Questura avvia inoltre misure di prevenzione a suo carico. Resta ferma la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
- Lesioni aggravate: contestazione che riflette la gravità della ferita e le modalità dell’azione violenta. - Porto di oggetti atti a offendere: reato che sanziona il possesso ingiustificato di strumenti potenzialmente lesivi, come un bastone utilizzato per colpire. - Misure di prevenzione della Questura: strumenti amministrativi finalizzati a ridurre il rischio di recidiva e presidiare la sicurezza pubblica; in generale possono includere provvedimenti come ammonimenti o restrizioni, stabiliti caso per caso.
La vicenda si inserisce in un contesto noto agli operatori: le liti per la viabilità sono spesso innesco di condotte imprevedibili. Non esistono “motivi di viabilità” che giustifichino l’uso della forza: la scelta di impugnare un oggetto atto a offendere e spostare la contesa davanti a una scuola racconta una pericolosa escalation.
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