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Maxi sequestro a Porto Viro: sette tonnellate di pesce scaduto e senza tracciabilità

Sanzione da 5.500 euro a un grossista: tra i prodotti sequestrati anche alici, sardine e stoccafisso in cattivo stato

Maxi sequestro a Porto Viro: sette tonnellate di pesce scaduto e senza tracciabilità

Immagine di repertorio

Blitz della Guardia Costiera in uno stabilimento di vendita all’ingrosso di prodotti ittici: nel corso di un controllo a tappeto, sono state sequestrate sette tonnellate di pesce privo di tracciabilità o scaduto, tra cui alici, sardine e stoccafisso mal conservato, in alcuni casi nascosto in un camion.

L’operazione si inserisce nel quadro di una campagna di ispezioni promossa dall’Agenzia europea per la pesca (EFCA), mirata alla tutela delle risorse dell’Adriatico e alla salvaguardia dei consumatori. Il pesce sequestrato, oltre a risultare in parte deteriorato, era anche sprovvisto di documentazione e delle etichette obbligatorie, in violazione delle normative europee sulla filiera alimentare e la sicurezza dei prodotti.

A carico dell’azienda coinvolta è scattata una sanzione amministrativa da 5.500 euro. Tutto il materiale non conforme è stato immediatamente distrutto sotto supervisione veterinaria, a tutela della salute pubblica.

Nel solo 2024, la Guardia Costiera di Venezia aveva già sequestrato 48 tonnellate di prodotti ittici irregolari. Questo intervento a Porto Viro rappresenta quasi il 15% dell’intero volume annuo: un segnale chiaro del rischio legato alla mancanza di controlli nella distribuzione alimentare.

Blitz della Guardia Costiera in uno stabilimento di vendita all’ingrosso di prodotti ittici: nel corso di un controllo a tappeto, sono state sequestrate sette tonnellate di pesce privo di tracciabilità o scaduto, tra cui alici, sardine e stoccafisso mal conservato, in alcuni casi addirittura nascosto in un camion.

L’operazione si inserisce nel quadro di una campagna di ispezioni promossa dall’Agenzia europea per la pesca (EFCA), mirata alla tutela delle risorse dell’Adriatico e alla salvaguardia dei consumatori. Il pesce sequestrato – secondo quanto riferito – non solo era in parte deteriorato, ma risultava anche sprovvisto di documentazione e delle etichette obbligatorie, violando le normative europee sulla filiera alimentare e la sicurezza dei prodotti.

A carico dell’azienda coinvolta è scattata una sanzione amministrativa da 5.500 euro. Tutto il materiale non conforme è stato immediatamente distrutto sotto supervisione veterinaria, a tutela della salute pubblica.

Nel solo 2024, la Guardia Costiera di Venezia aveva già sequestrato 48 tonnellate di prodotti ittici irregolari. Questo intervento a Porto Viro, da solo, rappresenta quasi il 15% dell’intero volume annuo: un segnale chiaro di quanto sia ancora diffuso il rischio legato alla mancanza di controlli nella distribuzione alimentare.

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