Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

La maxi frode

Maxi frode ai danni dell’Unione Europea: 48 imprenditori agricoli nei guai, sequestrati 17 milioni di euro

Smantellata rete di aziende agricole “di comodo” tra Nord e Centro Italia

Maxi frode ai danni dell’Unione Europea: 48 imprenditori agricoli nei guai, sequestrati 17 milioni di euro

Le forze dell'ordine al lavoro

Un colpo da oltre 20 milioni di euro ai danni dell’Unione Europea, architettato attraverso un ingegnoso sistema di frode nel settore agricolo. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Padova ha eseguito un sequestro preventivo da 17,2 milioni di euro su ordine del Gip del Tribunale di Padova, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura Europea di Venezia. Coinvolti 48 imprenditori agricoli, accusati di associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dell’UE.

Le indagini, partite nel 2021 e durate fino al 2025, hanno portato alla luce un complesso meccanismo finalizzato all’ottenimento illecito dei fondi del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA). A coordinarlo, secondo gli inquirenti, due imprenditori padovani, che si sarebbero avvalsi di una rete diffusa in Veneto, Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Una frode su doppio binario

Due le modalità principali con cui veniva perpetrata la truffa:

  • Frazionamento artificioso di un’unica grande azienda agricola padovana in dodici imprese fittizie sparse tra Nord e Centro Italia, così da eludere il limite massimo annuale previsto dalla Politica Agricola Comune (il cosiddetto capping, pari a 500.000 euro per azienda).

  • Simulazione di attività di pascolo, nonostante il divieto dal 2015 di affidare l’allevamento a terzi. Attraverso la fittizia disponibilità di terreni, animali, stalle, pastori e veterinari, venivano richiesti contributi pubblici per attività in realtà mai svolte. I veri gestori – i due padovani – incassavano i canoni di locazione per i terreni affittati a prezzi gonfiati.

Sequestri e danno erariale

Oltre al sequestro preventivo da 17,2 milioni di euro, è stato bloccato il trasferimento di titoli di pagamento per circa 4 milioni, che avrebbero alimentato ulteriori richieste di contributi non dovuti nelle campagne agrarie successive.

Gli imprenditori coinvolti sono stati anche segnalati alla Corte dei Conti del Veneto per un danno erariale stimato in oltre 32 milioni di euro.

Il danno oltre la truffa

L’operazione, realizzata con il supporto della GdF di Macerata, Rieti, le sezioni aeree di Pratica di Mare e Pescara, e il NIPAAF dei Carabinieri, si inserisce in una più ampia strategia nazionale di tutela della Politica Agricola Comune, volta a proteggere le risorse pubbliche e il corretto funzionamento del settore primario.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione