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Chioggia, area demaniale trasformata in discarica abusiva e rimessaggio barche: maxi sequestro della Guardia di Finanza

Scoperti oltre 7.800 mq di terreno pubblico utilizzati illegalmente per abbandono di rifiuti pericolosi e deposito di natanti

Chioggia, area demaniale trasformata in discarica abusiva e rimessaggio barche: maxi sequestro della Guardia di Finanza

Foto di repertorio

Una vasta area demaniale in località Punta Poli, nel territorio comunale di Chioggia, è stata posta sotto sequestro dai militari della Guardia di Finanza nell’ambito di una complessa operazione volta a contrastare l’occupazione abusiva di beni pubblici e la gestione illecita dei rifiuti.

I finanzieri della Sezione Operativa Navale di Chioggia, con il supporto aereo di un elicottero della Sezione Aerea di Venezia, hanno individuato un’area di circa 7.800 metri quadrati trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto e in un rimessaggio abusivo per imbarcazioni da diporto.

All’interno del terreno – parte del patrimonio demaniale della città e affacciato sulla laguna – sono stati rinvenuti oltre 7.600 kg di rifiuti speciali, molti dei quali classificati come pericolosi. Tra i materiali sequestrati figurano scafi in vetroresina, motori marini dismessi, contenitori di oli esausti, batterie, vernici, solventi e perfino un container industriale.

Secondo le prime ricostruzioni, l’area era stata illecitamente adibita ad attività di rimessaggio e manutenzione di imbarcazioni da diporto, condotta in totale assenza di autorizzazioni. Inoltre, sono state riscontrate costruzioni abusive e manufatti realizzati in spregio alle normative urbanistiche e paesaggistiche vigenti, trattandosi di una zona vincolata.

L’indagine ha portato all’identificazione di un soggetto ritenuto responsabile dell’abbandono dei rifiuti, oltre a sei utilizzatori dei depositi abusivi, tutti deferiti all’Autorità Giudiziaria. Contestualmente, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 2.000 euro nei confronti dei proprietari di barche e carrelli che occupavano l’area senza alcun titolo.

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