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Cronaca
15.10.2025 - 11:18
Foto di repertorio
Una serata che doveva essere all’insegna dello sport e della protesta pacifica si è trasformata in un campo di tensione e violenza. Al termine del corteo organizzato per contestare la partita Italia-Israele, disputata allo stadio Friuli, si sono verificati gravi scontri tra un gruppo di manifestanti e le forze dell’ordine.
La protesta, partita in modo ordinato e pacifico da piazza della Repubblica, è degenerata nel tardo pomeriggio quando alcune decine di persone hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza allestito in piazza Primo Maggio. Ne sono seguiti lanci di sassi, bottiglie, fumogeni e bombe carta, a cui la Polizia ha risposto con lacrimogeni, idranti e cariche di alleggerimento.
Secondo fonti della Questura, tre persone sono rimaste ferite: un carabiniere, un operatore video del team Local Team – colpito al volto e ricoverato con un trauma allo zigomo – e una giornalista di RaiNews 24, Elisa Dossi, ferita alla caviglia da una pietra. Una ventina di persone sono state fermate, prevalentemente nella zona di viale Palmanova, dove gli scontri si sono riaccesi dopo una prima carica in piazza Primo Maggio.
In pieno centro si sono registrati anche cassonetti dati alle fiamme, mentre le forze dell’ordine cercavano di disperdere i gruppi più violenti.
Lo stadio Friuli, sorvegliato con imponenti misure di sicurezza, ha ospitato regolarmente il match tra Italia e Israele, terminato con una netta vittoria degli Azzurri per 3-0. Tuttavia, la presenza della nazionale israeliana ha alzato il livello di allerta: cecchini sui tetti, elicotteri in volo e checkpoint con controlli antiesplosivi hanno segnato una giornata tesa.
I biglietti venduti sono stati circa 9.000, con spalti parzialmente vuoti e una presenza significativa di tifosi provenienti da fuori regione. All’interno dello stadio erano vietate bandiere e simboli diversi da quelli ufficiali delle squadre in campo, per evitare gesti provocatori.
La partita si è disputata in un clima reso delicato dal conflitto in Medio Oriente e dalle tensioni internazionali. Nella stessa giornata, il sindaco aveva partecipato a una veglia di preghiera con l’arcivescovo di Udine, richiamando alla convivenza e al dialogo tra i popoli.
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