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Treviso maglia nera per vittime della strada: 62 morti nel 2024, è la peggiore del Veneto

Provinciali e strade urbane le più pericolose. Calesso: “Serve più sicurezza, dalle Zone 30 alle piste ciclabili protette”

Treviso maglia nera per vittime della strada: 62 morti nel 2024, è la peggiore del Veneto

Foto di repertorio

Con 62 decessi nel 2024, Treviso conquista un tragico primato: è la provincia veneta con il maggior numero di vittime da incidenti stradali, secondo i dati appena diffusi da ISTAT. A livello regionale, nonostante un calo del 16% delle vittime rispetto al 2022 (da 321 a 269 morti), la Marca resta fuori tendenza e conferma livelli allarmanti di pericolosità.

Lo rivelano anche le statistiche per tipologia di strada: nella provincia trevigiana, la maggior parte degli incidenti mortali si verifica sulle strade urbane (26 decessi e 1.652 feriti) e sulle provinciali (21 morti e 452 feriti). Un quadro che si riflette anche a livello veneto: 123 morti e oltre 11 mila feriti nelle aree urbane della regione.

Secondo Gigi Calesso, esponente della Coalizione Civica per Treviso, il dato è inequivocabile: «È nelle città che bisogna intervenire, con politiche serie di moderazione del traffico e protezione degli utenti più vulnerabili».

Le soluzioni proposte

Calesso rilancia tre proposte concrete:

  • Zone 30 generalizzate in tutti i quartieri cittadini, sull’esempio virtuoso di Bologna, dove l’estensione della velocità limitata ha già ridotto significativamente incidenti e feriti;
  • Piste ciclabili fisicamente protette, con cordoli e barriere che impediscano l’uso improprio da parte delle auto (parcheggi o invasione della carreggiata ciclabile);
  • Case avanzate per ciclisti agli incroci, che permettano ai ciclisti di posizionarsi davanti alle auto, aumentando la visibilità e la sicurezza durante la ripartenza.

Ma, denuncia Calesso, su tutti questi fronti Treviso è in ritardo. «La Zona 30 resta confinata a poche aree, la gran parte delle piste ciclabili sono ancora solo strisce di vernice sull’asfalto e nel PUMS sono previste case avanzate solo in 4 incroci su tutto il territorio cittadino. Serve un cambio di passo deciso».

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