Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Cronaca

Padova, travolse e uccise la 19enne Chiara: il conducente ubriaco patteggia 2 anni e mezzo

L'uomo, milanese di 64 anni, era al volante con un tasso alcolemico doppio rispetto al limite consentito

Verona, intensificati i controlli contro i furbetti della patente: due nuove denunce

Foto di repertorio

È stata una tragica notte di giugno quella che ha strappato la vita a Chiara Scantamburlo, una giovane di 19 anni, travolta e uccisa mentre stava tornando a casa dopo una serata al cinema. Il responsabile dell'incidente, Paolo Maria Magro, 64 anni, milanese, ha patteggiato oggi davanti al giudice di Padova una condanna di due anni e mezzo di reclusione, pena sospesa. L'uomo, che era sotto l'effetto dell'alcol al momento dell'incidente, si è dichiarato colpevole dell'omicidio stradale aggravato.

Era la notte del 23 giugno 2024, quando Chiara, che aveva appena salutato un'amica dopo aver visto un film, ha inviato un semplice messaggio alla madre per informarla del suo rientro a casa: “Parto”. A bordo della sua Fiat Punto, lungo la Statale Adriatica, il destino l’ha colta in un tragico momento. Magro, in evidente stato di ebbrezza con un tasso alcolemico doppio rispetto al limite consentito, ha cercato di effettuare un sorpasso ad alta velocità. Nel rientrare in corsia, ha centrato la macchina della ragazza, causando un impatto devastante. La Fiat Punto di Chiara si è schiantata contro il guardrail, rimanendo intrappolata tra le lamiere. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori, per Chiara non c’è stato nulla da fare.

A un anno e mezzo dalla tragedia, e dopo una lunga indagine condotta dai Carabinieri, l’automobilista ha scelto di patteggiare la pena. Durante il processo, è emerso che Magro, nonostante fosse rimasto illeso, aveva tentato di risarcire parzialmente la famiglia della vittima, evitando la costituzione di parte civile. La dinamica dell'incidente, chiarita grazie anche al racconto di un testimone, ha rivelato che Magro stava cercando un sorpasso azzardato, in un momento in cui la prudenza sarebbe stata fondamentale.

Chiara, conosciuta in tutta la sua comunità di Sant'Elena, era una ragazza solare, diplomata all'alberghiero e impiegata in un hotel. Sognava di diventare ottico optometrista e, nel tempo libero, si dedicava all'animazione parrocchiale e alla pallavolo

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione