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Strage di Castel D'Azzano

“Il nome dei giusti non verrà dimenticato”, Crosetto commemora i tre carabinieri caduti nell’esplosione di Castel D'Azzano

Alla cerimonia funebre il ministro della Difesa assicura che lo Stato e le Forze armate custodiranno la memoria di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernadello

Foto del funerale

Foto del funerale

«Il nome dei giusti, il nome di chi è morto per la patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica». Con queste parole il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è rivolto alle famiglie e ai colleghi dei tre carabinieri deceduti nell’esplosione che ha distrutto un casolare in provincia di Verona.

Nel corso della cerimonia funebre, Crosetto ha richiamato i nomi delle vittime — il sottotenente Marco Piffari, il maresciallo Valerio Daprà e l’appuntato scelto Davide Bernadello — definendoli «tre uomini, tre carabinieri, tre servitori dello Stato». Parole pensate per dare un quadro semplice e rispettoso, lontano dai toni burocratici: «So che non ci sono parole per consolarvi», ha detto il ministro, riconoscendo il dolore delle famiglie e il vuoto lasciato dai tre giovani.

Il ministro ha poi pronunciato una promessa solenne, rivolta a chi piange i caduti: i nomi di chi ha dato la vita «per la patria» non saranno cancellati dal tempo. «I nostri nomi sono destinati a scomparire man mano che le persone che ci vogliono bene scompariranno — ha spiegato Crosetto —, il nome dei giusti no: è scritto nella roccia della memoria della Repubblica. E viene onorato. E state tranquilli: le forze armate sono custodi di quella memoria». Ha concluso sottolineando che, anche «tra molti anni, quando nessuno sarà presente», lo Stato sarà lì a ricordare quei nomi.

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