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Calcio. Serie A Cronaca
20.10.2025 - 11:43
Foto di repertorio
È di nuovo cronaca nera quella che accompagna il calcio italiano. Momenti di forte tensione si sono verificati nella giornata di sabato 18 ottobre 2025 a Pisa, poco prima del fischio d’inizio della sfida di Serie A tra i padroni di casa e l’Hellas Verona. In via Piave, a poca distanza dalla stazione secondaria di San Rossore, un gruppo di tifosi veronesi è venuto a contatto con alcuni supporter locali, dando vita a un violento scontro che ha richiesto l'intervento deciso delle forze dell'ordine.
Secondo quanto ricostruito dalla questura pisana, i tifosi gialloblù sarebbero arrivati in città con un treno proveniente da Firenze, eludendo le rotte di arrivo ufficialmente comunicate. Il gruppo avrebbe raggiunto la stazione di Pisa San Rossore, situata non lontano dallo stadio, dove poi si sarebbe diretto verso una zona frequentata da sostenitori nerazzurri. È lì, in via Piave, che si è verificato il contatto, degenerato in pochi attimi.
Nel parapiglia sono volati oggetti, calci e pugni, in uno scontro che ha messo in allarme anche i residenti della zona. L’intervento immediato della polizia ha permesso di evitare il peggio: con l’uso di lacrimogeni le forze dell’ordine hanno disperso i gruppi, procedendo all’identificazione di diversi tifosi veronesi, alcuni dei quali già noti per precedenti legati alla violenza negli stadi.
Due supporter scaligeri sono finiti al pronto soccorso con contusioni e ferite lievi. Le dinamiche precise delle lesioni restano da chiarire: non è escluso che siano avvenute durante l’intervento delle forze dell’ordine. Tra i coinvolti anche due cittadini stranieri – un francese e un inglese – in possesso della tessera del tifoso dell’Hellas e riconducibili a gruppi gemellati con la curva veronese.
La Digos ha avviato un’indagine approfondita per ricostruire l’accaduto, individuare tutti i responsabili e valutare l’adozione di provvedimenti restrittivi. Diversi dei partecipanti agli scontri rischiano ora un Daspo, con divieto di accesso agli stadi fino a cinque anni.
Le autorità locali, insieme ai dirigenti delle due società, hanno espresso ferma condanna per l'accaduto, definendolo “un episodio intollerabile che nulla ha a che vedere con il tifo sportivo”.
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