Scopri tutti gli eventi
Cronaca
26.10.2025 - 11:15
Foto di repertorio
Hanno aperto la porta come se fosse casa loro. Pochi minuti, una violenza lucida e un bottino pronto da afferrare. In via Tirana, a Padova, la tranquillità di un elegante condominio è stata squarciata da una rapina che porta la firma di chi sa muoversi nell’ombra e non lascia nulla al caso. È la mattina di venerdì 24 ottobre, poco dopo le 8: due uomini con il volto parzialmente travisato entrano nell’appartamento di un’ottantenne con un dettaglio che fa rabbrividire: le chiavi di casa. La malmenano, arraffano denaro e gioielli per alcune migliaia di euro e spariscono. Ora è caccia non solo ai rapinatori, ma soprattutto a chi ha messo loro in mano la chiave del colpo.
Secondo quanto ricostruito, l’irruzione è avvenuta all’alba della giornata condominiale, quando il via vai è minimo e l’attenzione si abbassa. I due banditi, con il volto coperto in parte, hanno aperto direttamente la porta d’ingresso con le chiavi, aggredito l’anziana e rovistato con decisione, puntando a contanti e monili in oro. L’azione, rapida e determinata, ha fruttato “qualche migliaio di euro”.
È l’elemento su cui ruota l’intera indagine. L’accesso senza effrazione esclude l’improvvisazione e suggerisce un supporto esterno: un basista. Non un colpo d’occasione, ma una rapina pianificata nei minimi dettagli. La scelta dell’orario, il volto solo parzialmente travisato, l’andatura “a colpo sicuro” indicano che i responsabili conoscevano abitudini e vulnerabilità della vittima.
I carabinieri della Compagnia di Padova stanno stringendo il cerchio con un lavoro discreto ma serrato. Nelle ore successive all’aggressione sono state acquisite le immagini della videosorveglianza interna al condominio, materiale prezioso per tracciare ingressi, movimenti e complicità. Sono stati ascoltati a lungo i residenti dello stabile e le due badanti dell’anziana, passaggi necessari per ricostruire la catena d’accesso alle chiavi e isolare eventuali anelli deboli. L’obiettivo è chiaro: individuare chi ha agevolato i rapinatori fornendo l’elemento decisivo per entrare senza lasciare tracce.
Gli elementi noti delineano un profilo operativo freddo e organizzato. La disponibilità delle chiavi, il bottino mirato, l’assenza di effrazioni e la brevità dell’azione sono indicatori tipici di una rapina su commissione o facilitata da chi conosce routine e spazi. È un quadro coerente con l’ipotesi basista, che la stessa Arma considera prioritaria. Finché non emergeranno riscontri oggettivi, ogni valutazione resta cauta e circoscritta al perimetro dei fatti.
L’ottantenne ha trascorso buona parte del venerdì in pronto soccorso per le cure del caso. È tornata poi nella sua abitazione, dove è seguita dai familiari e dalle persone a lei più vicine. Oltre ai postumi fisici dell’aggressione, pesano le “ferite psicologiche” di cinque minuti vissuti faccia a faccia con chi ha violato il suo spazio più intimo. Un trauma che travalica il valore del bottino e che in casi come questo lascia strascichi profondi.
Le telecamere interne, gli accessi registrati, eventuali lavori, duplicazioni o passaggi di chiavi: è lì che si concentrano gli approfondimenti. Resta da capire come la coppia di banditi abbia ottenuto le chiavi e chi abbia fornito informazioni sulle abitudini della vittima.
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516