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Cronaca
26.10.2025 - 10:10
Chiara Zardo
Una mattina come tante si è spezzata in un attimo, lasciando una famiglia e un’intera comunità sospese tra incredulità e dolore. A Pederobba, sabato 25 ottobre, la vita di Chiara Zardo, 18 anni, si è fermata all’improvviso nella sua casa di piazza Guarnier. Una notizia che ha colpito tutti, perché le tragedie silenziose, quelle che arrivano senza un perché apparente, sono le più difficili da comprendere e da raccontare.
Secondo una prima ricostruzione, Chiara si trovava in casa insieme alla madre quando si è accasciata a terra, colpita da un arresto cardiaco. È stata la stessa madre a chiamare immediatamente i soccorsi e a iniziare le manovre di rianimazione, nel tentativo di strappare la figlia a quel destino crudele. Ogni gesto è stato compiuto con lucidità e speranza, ma il tempo, questa volta, non ha concesso appelli.
Sul posto sono intervenuti l’ambulanza del Suem di Valdobbiadene e l’automedica di Crespano del Grappa, supportate dall’eliambulanza decollata da Treviso. Nonostante la rapidità dell’intervento e i tentativi prolungati di rianimazione, per Chiara non c’era più nulla da fare: i sanitari non hanno potuto che constatarne il decesso.
In piazza Guarnier sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Pederobba e i colleghi del Comando di Montebelluna, che hanno svolto gli accertamenti di rito. Gli investigatori hanno escluso fin da subito cause violente o il coinvolgimento di terzi. Resta da accertare l’origine esatta del malore: sul corpo della giovane è previsto un esame esterno e non si esclude che la Procura disponga l’autopsia per chiarire con precisione le cause del decesso, valutando ogni ipotesi, compresa l’eventuale assunzione di sostanze. Un passaggio dovuto, necessario a restituire risposte fondate alla famiglia e alla comunità.
Chiara viveva con la madre. Il padre ha appreso la notizia poco dopo la tragedia: quella stessa mattina aveva provato a contattarla senza riuscirci, ignaro di ciò che stava accadendo. Dalle parole dei familiari emerge il ritratto di una ragazza serena, con lo sguardo rivolto al futuro. Dopo aver interrotto gli studi da estetista, aveva manifestato la volontà di iscriversi a un corso per diventare operatore socio sanitario, con il desiderio di lavorare a contatto con le persone e di essere utile agli altri. Progetti limpidi, maturi, che rendono ancora più lacerante il vuoto lasciato.
La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando cordoglio autentico. Tanti cittadini si sono stretti attorno alla famiglia con rispetto e discrezione; anche l’amministrazione comunale ha espresso dolore e vicinanza per una perdita che tocca il cuore della comunità. La casa di Chiara, in queste ore, è diventata il centro silenzioso di un lutto condiviso. La data e il luogo delle esequie saranno stabiliti nelle prossime ore.
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