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07.03.2024 - 12:49
La Bohème torna all’Arena di Verona dopo tredici anni di assenza come nuovo progetto speciale del Festival 2024 in occasione del centenario della morte del suo autore, Giacomo Puccini.
"L’opera perfetta” secondo direttori, registi e cantanti, scolpita anche nel cuore del pubblico sin dalla trionfale prima torinese del 1896 (dirigeva il giovane Toscanini) per il suo mix irripetibile di sentimento e umorismo, amore, amicizia ed energia, con alcune delle melodie più belle e delle arie più celebri e amate di sempre.Per due serate, il 19 e il 27 luglio, Fondazione Arena produce un nuovo allestimento del capolavoro pucciniano, affidandone la regia ad Alfonso Signorini, giornalista e scrittore, uomo di spettacolo, docente e da sempre appassionato conoscitore e divulgatore di arte e musica, con diverse regie d’opera all’attivo. Scenografo per l’occasione è Guillermo Nova: insieme daranno vita ad una Bohème in cui le trasparenze consentiranno di seguire fedelmente la vicenda pucciniana e, contemporaneamente, di cogliere particolari altrimenti nascosti delle vite dei personaggi e della Parigi in cui vivono, in un’opera in cui sono fondamentali realismo e intimismo.
L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e il Coro, preparato da Roberto Gabbiani, saranno diretti dalla mano sicura e carismatica del Maestro Daniel Oren, mentre sul palcoscenico sarà protagonista per entrambe le serate un cast che unisce stelle dell’opera e giovani talenti emergenti al debutto in Arena: il tenore Vittorio Grigolo, sarà il poeta Rodolfo, il baritono Luca Micheletti l’amico pittore Marcello, rispettivamente innamorati di Mimì, interpretata dal soprano armeno Juliana Grigoryan, e di Musetta, con voce e corpo di Eleonora Bellocci, entrambe alla prima partecipazione al Festival.
Completano il cast Alexander Vinogradov (il filosofo Colline), Fabio Previati (il musicista Schaunard), Nicolò Ceriani (Benoit), Salvatore Salvaggio (Alcindoro), Riccardo Rados (Parpignol). Oltre a numerosi mimi e comparse che animeranno le vie parigine del Quartier Latino, saranno impegnati anche i giovanissimi del Coro di voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani. I biglietti sono già in vendita per queste e per tutte le date dell’Arena di Verona Opera Festival 2024.
Come tutti i titoli pucciniani, la gestazione de La Bohème fu lunga e tortuosa, ricca di confronti, ripensamenti, e anche di uno scontro col collega Leoncavallo, che stava musicando lo stesso soggetto: dopo la prima fama raggiunta con Manon Lescaut (1893), grazie al lavoro dei librettisti Giacosa e Illica sul romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème, qui Puccini condensò il meglio della propria vena melodica, dell’abilità di orchestratore e dell’infallibile senso del teatro, ispirato dai ricordi dei duri anni di studio milanesi, quando anch’egli condivise molti sogni e speranze ma ben pochi agi col compagno di stanza Pietro Mascagni, altro futuro compositore di successo.
La Bohème racconta la vita e le avventure di quattro amici artisti e squattrinati, la scoperta dell’amore e la fine della gioventù, il tutto in una Parigi mai così incantevole e pullulante di vita come alla Vigilia di Natale.
Undicesimo titolo più rappresentato di sempre in Anfiteatro, programmato tra il 1938 e il 2011 per 78 recite, con la partecipazione di interpreti storici quali Di Stefano, Tebaldi, Lugo, Scotto, Bastianini, Pavarotti, Vinco, La Scola, Cedolins, Alvarez, La Bohème completa una classifica ideale delle opere più popolari di Puccini in Arena: oltre a Madama Butterfly, nella “top ten” delle 101 edizioni del Festival sono presenti Tosca, che andrà in scena in agosto, e naturalmente Turandot, prima opera areniana del 2024, che debutterà l’8 giugno come ulteriore omaggio al compositore italiano più amato e rappresentato al mondo insieme a Verdi.
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