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Memoria storica
25.10.2024 - 18:35
Giacomo Matteotti
Nel centenario della morte di Giacomo Matteotti, il celebre antifascista e martire della resistenza al regime di Mussolini, il Teatro Camploy di Verona ospiterà uno spettacolo dedicato alla sua vita. L’iniziativa, promossa dalle associazioni locali degli ex-deportati, partigiani e perseguitati politici in collaborazione con il Comune di Verona, rappresenta un’importante occasione di riflessione e apprendimento per le nuove generazioni.
Lo spettacolo, intitolato “Ma non l’idea: da Matteotti al 25 aprile. Vent’anni e più di resistenza”, si terrà lunedì 28 ottobre 2024. La mattinata sarà dedicata alle scuole secondarie di II grado dalle 10.30 alle 12.00, mentre la serata, aperta a tutti, avrà inizio alle 20.45. Entrambi gli eventi sono a ingresso libero, con invito agli insegnanti di prenotare tramite Aned.
“A cento anni da quel delitto – sottolinea Jacopo Buffolo, assessore alla Memoria storica del Comune di Verona – spesso le nuove generazioni conoscono il nome di Matteotti solo per le vie e le piazze a lui dedicate, ma non ne conoscono la vita. È essenziale far conoscere il suo esempio di dedizione alle cause sociali, antimilitariste e di difesa dei diritti della classe lavoratrice, che rimangono attuali anche oggi”.
La performance vedrà sul palco Alessio Lega, Guido Baldoni e Rocco Marchi, che attraverso canzoni e racconti daranno voce alla figura di Matteotti, il quale si distinse per la sua ferma denuncia della corruzione e della violenza del regime fascista. Il deputato socialista, noto per il suo coraggio, pagò con la vita il suo impegno politico: rapito e assassinato su ordine di Mussolini il 10 giugno 1924, Matteotti divenne ben presto un simbolo di resistenza contro l’oppressione.
Nato a Fratta Polesine il 22 maggio 1885, Matteotti intraprese fin da giovane un attivo impegno politico. Già a 22 anni, si distinse come consigliere comunale e poi come sindaco, manifestando un forte dissenso verso la Prima Guerra Mondiale. La sua opposizione al militarismo e le sue lotte per i diritti dei lavoratori gli costarono il confino, ma non frenarono il suo spirito combattivo. La sua ultima apparizione in Parlamento, il 30 maggio 1924, rimane storica: “Ora voi preparate il discorso funebre per me”, disse ai compagni, profetizzando il suo tragico destino.
Matteotti, descritto dai suoi compagni come “Tempesta” per il suo carattere battagliero, morì tra le braccia dei suoi assassini, gridando contro la barbarie e la violenza. Le sue ultime parole, “Viva il socialismo!”, restano un potente monito sulla necessità di combattere per i valori in cui si crede.
Con questa iniziativa, le associazioni antifasciste veronesi – tra cui Aned, Anps, Anppia e il Movimento Nonviolento – intendono far conoscere non solo la morte di Matteotti, ma anche la sua vita, le sue battaglie e le sue idee, affinché il suo esempio possa ispirare le future generazioni.
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