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Rovigo Cultura: un viaggio di innovazione e crescita culturale che lascia un'eredità duratura

Cinque anni di successi per la Fondazione Rovigo Cultura, tra rigenerazione urbana, valorizzazione storica e nuovi orizzonti culturali

Rovigo Cultura: un viaggio di innovazione e crescita culturale che lascia un'eredità duratura

Foto di repertorio

La Fondazione Rovigo Cultura si congeda dopo un quinquennio di intensa attività, lasciando dietro di sé un impatto duraturo sulla città e sull'intero Polesine. Creata nel 2006 dal Comune di Rovigo e dalla Regione Veneto, la Fondazione ha saputo trasformarsi in un vero e proprio motore di innovazione e crescita, sfruttando la cultura come strumento di sviluppo sociale ed economico.

Rinnovamento e visibilità

Negli ultimi anni, la Fondazione ha dato una nuova identità alla propria attività, rendendola più riconoscibile e al passo con i tempi. Con l’introduzione di un nuovo logo e la realizzazione di un sito web rinnovato, l’ente ha potuto aumentare la propria visibilità, grazie anche a un rafforzamento della comunicazione sui social. Sotto la guida dei presidenti Sandro Secchiero e Roberto Mazzoni, e con il sostegno della vicepresidente Elena Busson, la Fondazione ha operato su molteplici fronti, dalle iniziative di sostegno alle associazioni culturali alla realizzazione di progetti originali.

Rigenerazione e valorizzazione del patrimonio

Un momento cruciale è stato il 2021, con il progetto di riqualificazione del Cinema Teatro Duomo, simbolo di rinascita per la città. La riapertura di questo storico spazio ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per la cultura locale. Nel 2022, la Fondazione ha intrapreso un percorso di riscoperta del ceramista rinascimentale Xanto Avelli, dando vita a un progetto che ha visto il coinvolgimento di istituzioni accademiche e che culminerà con la pubblicazione degli atti dei convegni tenutisi a Rovigo e Urbino.

Omaggi a figure storiche e collaborazioni artistiche

Un’altra iniziativa di rilievo è stata la mostra dedicata a Dria Paola, l'attrice rodigina protagonista del primo film sonoro italiano nel 1930. La Fondazione ha allestito una monografica permanente presso il Cinema Teatro Duomo per celebrare questa figura storica. Inoltre, grazie alla collaborazione con il Comune, è stato curato il restauro del medaglione in gesso di Domenico Angeli, destinato a Palazzo Angeli, e realizzati documentari per il progetto "Diari di Scavo", volto a valorizzare i reperti archeologici locali.

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