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Percorsi della memoria
04.03.2025 - 17:15
Monumento ai caduti di Villamarzana
Villamarzana, un piccolo comune del Polesine, si prepara a ricevere uno dei più prestigiosi riconoscimenti civili: la Medaglia d’Oro al Valore Civile. L’iniziativa, intrapresa dal Comune e accompagnata dal sindaco Daniele Menon e dalla deputata Nadia Romeo, è un passo significativo per rendere giustizia a una delle pagine più dolorose della storia della Seconda Guerra Mondiale.
La decisione di chiedere l’onorificenza giunge a seguito di un percorso che intende perpetuare la memoria di eventi tragici accaduti nel 1944, quando il Polesine fu teatro di violenze e rappresaglie da parte dei nazifascisti contro la popolazione civile. Durante l’autunno di quell’anno, le forze fasciste, tra cui i repubblichini della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), cercarono di annientare i nuclei partigiani operanti nella provincia.
Il 23 settembre 1944, due omicidi di rilievo, quello del comandante partigiano Giuseppe Bomba e del fascista Pietro Castellacci, scatenarono una serie di violente ritorsioni nella zona di Villamarzana. In seguito alla morte dei due, il Comando Provinciale fascista avviò una serie di operazioni punitive contro la popolazione civile, tra cui l’arresto e la tortura di numerosi sospetti, compreso il parroco don Vincenzo Pellegatti e il segretario politico Primo Munari.
Poi, quando un gruppo di spie fasciste infiltrate nella resistenza partigiana venne catturato e ucciso, si scatenò una brutale risposta da parte dei nazifascisti, che, tra il 13 e il 14 ottobre, eseguirono un rastrellamento che portò alla morte di 11 persone e all'arresto di altri 42. I prigionieri furono fucilati pubblicamente il 15 ottobre, in quella che prese il nome di strage di Villamarzana.
Oggi, a distanza di decenni, Villamarzana si impegna a mantenere viva la memoria di quegli eventi. Come sottolineato dal sindaco Menon e dalla deputata Romeo, questa iniziativa non ha l’obiettivo di suscitare divisioni, ma piuttosto quello di fare in modo che il sacrificio di tanti non venga dimenticato. Per questo motivo, è stato richiesto ufficialmente al Prefetto di Rovigo, dott.ssa Franca Tancredi, il riconoscimento della Medaglia d’Oro al Valore Civile per il Comune, in un incontro che si è svolto il 3 marzo.
L'iniziativa si inserisce in un più ampio programma di valorizzazione della memoria storica che, recentemente, ha visto anche una conferenza alla Camera dei Deputati per inserire definitivamente nella storiografia nazionale gli eventi che segnarono la comunità polesana. Un passo, questo, che non intende solo rendere omaggio ai caduti, ma anche educare le future generazioni a non dimenticare le atrocità del passato.
"Ringraziamo il prefetto di Rovigo per la cortesia e la prontezza con cui ci ha ricevuto e per l'attenzione mostrata", ha concluso Romeo, ribadendo l'importanza di un gesto che, oltre a onorare la memoria, serve come monito per evitare che simili tragedie possano mai ripetersi.
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