Il Congresso di Fratelli d'Italia a Rovigo. Intervista a Valeria Mantovan, eletta coordinatrice provinciale
Valeria Mantovan, 33 anni, sindaco di Porto Viro, è il nuovo coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia in Polesine. Per un solo voto, 569 a 568, ha battuto l’uscente Alberto Patergnani, che entra di diritto nell’organismo dirigente in Polesine. Insieme ai due sfidanti, saranno presenti anche i consiglieri Mattia Mantovani (287 preferenze), Mattia Moretto (269), Daniele Cordone (250), Sandra Passadore (230), Fabio Benetti (215), Elena Gagliardo (214) e Leopoldo Visentin (190). Rimangono esclusi dal consiglio Virginia Taschini (183), Elena Perini (182), Christian Lazzarin (182), Sofia Tasinato (155) e Renato Campanile (154). Come esce dal congresso? “Molto soddisfatta, in quanto la risposta da parte della provincia è stata importante. Il congresso non è stato fatto per contrapporre due persone, ma per mettere a confronto due anime del partito: una più legata all’esperienza di Alleanza Nazionale, l’altra all’esempio di Fratelli d’Italia. Un confronto sano, da cui è scaturita una genuina voglia di far politica a 360 gradi, come dimostrato dai nostri militanti. Hanno risposto attivamente, rendendosi protagonisti di quello che sarà il futuro del partito in Polesine”. Ha già individuato le cinque persone che andranno a completare il coordinamento (al 6 dicembre, n.d.r.)? “Non ancora, al momento ci sono i nove eletti, a cui si aggiungeranno i cinque di nomina”. Come ha intenzione di impostare la campagna elettorale per l’imminente tornata amministrativa? “Innanzitutto, prima di occuparmi della campagna, voglio iniziare ad attuare il documento programmatico con cui sono stata eletta. Ho intenzione di suddividere la provincia in distretti, che saranno guidati da coordinatori d’area, i quali avranno il compito di occuparsi, su mia delega, delle amministrative. Mi occuperò personalmente del capoluogo e sarò di supporto agli altri comuni, rispettando l’autonomia dei territori”. Come coniugare il doppio ruolo, coordinatore provinciale e vicepresidente dell’assemblea nazionale di FdI? “Questo tipo di collegamento può solo fare bene. Per fare politica dobbiamo partire dall’interesse della provincia. Tutto ciò che è utile a far crescere il territorio va assolutamente sfruttato. È chiaro che il collegamento diretto tra realtà locale e quella nazionale ci agevola. Metterò a disposizione tutti i mezzi per far crescere la nostra provincia attraverso il partito”. Quali sono gli aspetti su cui volete porre maggiore attenzione? “In questi anni abbiamo pagato dazio: la percentuale nazionale non si è tradotta in risultati di pari spessore sul territorio. Abbiamo ancora pochi amministratori nei comuni e nelle società partecipate: dobbiamo correre parecchio per riuscire a colmare questo divario. Abbiamo molti meno amministratori rispetto agli alleati di governo che, a livello nazionale, non hanno il nostro stesso peso”. Quali ritenete siano gli argomenti prioritari per il territorio? “I temi centrali sono sviluppo e crescita. Ci sta molto a cuore la sfida dell’inverno demografico: abbiamo il dovere di costruire un territorio accogliente, in grado di dare opportunità ai giovani che vogliono restare. Lo sviluppo economico passa inevitabilmente dal miglioramento delle infrastrutture e della logistica”. Qual è il suo appello di apertura della fase post congresso? “Ringrazio tutti i militanti che sono intervenuti, sia quelli che mi hanno votato sia quelli che non l'hanno fatto. Da oggi si lavora anche per riunire il partito, con tutte le anime che si rispecchiano nel nostro progetto politico. Se tutti i militanti sono guidati da interessi sinceri, anche se portatori di visioni diverse, allora saremo sempre uniti dietro lo stesso simbolo. Fratelli d’Italia non è Alleanza Nazionale: chi, avendo un passato in An, pensa di vantare diritti di prelazione su FdI sbaglia di grosso”. Giacomo Capovilla
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