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Porto Viro, ricomincia la scuola ma mancano i docenti

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scuola-bambini-zainoCinquanta cattedre ancora vacanti in Polesine, dalla scuola d’infanzia alle superiori. A Porto Viro la situazione all’istituto comprensivo vede cattedre vuote alla scuola dell’infanzia (una su 10), alla secondaria (ne mancano 6 o 7) e si sconta una grande difficoltà sul fronte dei docenti di sostegno. Alle superiori manca invece circa il 20% del personale insegnante. Insomma, gli effetti dei tagli che hanno imposto una rigida dieta dimagrante agli organici scolastici si fanno sentire anche tra Adige e Po. Ma anche i presunti errori di calcolo attribuiti al cervellone del Miur stanno sollevando ridde di polemiche: non si contano i professori costretti a fare le valigie per trasferirsi a migliaia di chilometri di distanza, in barba a punteggi e graduatorie. Inutile aggiungere che si prospetta una pioggia di ricorsi che rischiano di paralizzare ancor di più il sistema. La ciliegina sulla torta, infine, è la penuria di figure a sostegno dei disabili, come si è detto anche nello specifico di Porto Viro: il Veneto è agli ultimi posti della graduatoria per il rapporto tra insegnanti di sostegno e alunni con disabilità. “Amareggia rilevare anche che il ministero non ha tenuto in nessun conto che il rapporto tra numero di alunni e quello degli insegnanti in Veneto è il più alto d’Italia – ha dichiarato l’assessore regionale Elena Donazzan in una lettera indirizzata al ministro Giannini - e che dal 2008 assistiamo a continue penalizzazioni del sistema scolastico veneto a fronte di una spesa tra le più basse a livello nazionale”. La replica del parlamentare del Pd, l’onorevole Diego Crivellari, non si è fatta attendere: “Alcune problematiche legate alla scuola in Polesine sono state risolte, altre sono ancora in fase di soluzione. Ciò non toglie che la situazione va seguita e per questo abbiamo intrapreso già da mesi una forte interlocuzione con il Governo. È una criticità conosciuta, la situazione rimane problematica e va seguita, ognuno per la propria parte sta cercando una soluzione. È giusto ricordare comunque – ha concluso Crivellari - che molti dei problemi di organico sono figli anche di scelte e provvedimenti presi quando al Governo c’era il centrodestra: la manovra di contenimento della spesa pubblica attuata in Veneto, con la quale è stato possibile diminuire i posti per le nomine in ruolo e per le supplenze annuali senza creare soprannumero, porta il nome degli allora ministri Tremonti e Gelmini”. Per la senatrice di Fare! Emanuela Munerato “è una questione di dignità dei nostri ragazzi che hanno tutto il diritto di essere preparati al meglio per le prove che li attendono come futuri cittadini – ha dichiarato nella mozione presentata insieme alla collega bellunese Raffaella Bellot -. Lo Stato deve assicurare su tutto il territorio nazionale uguali livelli di offerta formativa, senza trascurare le aree fragili come il Polesine”.   Elisa Dall’Aglio
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