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Salute e Ambiente
22.01.2025 - 23:37
Francesco Biolcati
Il biologo Devis Casetta e Mattia Donadel del Comitato Opzione Zero, hanno illustrato il funzionamento dell’impianto per il trattamento dei fanghi da depurazione, previsto a Loreo.
Si è svolto, lunedì 20 gennaio, presso il Centro Civico di Rosolina un incontro pubblico dedicato ai rischi per la salute e l’ambiente che potrebbero derivare dall’impianto per il trattamento dei fanghi da depurazione, previsto nel territorio del comune di Loreo. La struttura dovrebbe essere realizzata nell’area industriale attrezzata gestita dal Consorzio AIA e zona di transizione dell’ente Parco Delta del Po.
Francesco Biolcati, capogruppo di minoranza a Rosolina, ha introdotto la serata, evidenziando che l’impianto dovrebbe trattare circa 60.000 tonnellate di fanghi all’anno, inclusi quelli potenzialmente contaminati da PFAS, composti notoriamente pericolosi per la salute pubblica e l’ambiente.
Il biologo Devis Casetta, membro del comitato scientifico di Legambiente, ha approfondito le problematiche legate alla presenza di PFAS nei fanghi di depurazione, analizzando i rischi legati alla loro dispersione nell'ambiente. In videochiamata, Mattia Donadel, del Comitato Opzione Zero, ha illustrato le criticità derivanti da impianti simili, facendo riferimento anche ad altri due progetti in fase di valutazione nella Regione Veneto: uno a Porto Marghera, con una capacità di 190.000 tonnellate annue di fanghi, e l’altro nel Veronese, a Ca’ del Bue, con una capacità di 110.000 tonnellate.
Due impianti per i quali il dialogo tra i comitati ambientali e le amministrazioni locali ha già portato a risultati concreti: il consiglio comunale di Mira ha deliberato all’unanimità, un secco NO all’impianto di Porto Marghera, mentre il comune di Verona, ha sottoscritto una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità per fare il punto sulla situazione ambientale di Ca’ del Bue.
Nel Delta, il consiglio comunale di Rosolina ha già preso una posizione netta e unanime contro l’impianto di Loreo, presentando osservazioni formali al progetto. Anche i comitati ambientali Polesani, insieme al Comitato Opzione Zero, hanno presentato le loro osservazioni sul progetto, così come i gruppi di minoranza dei comuni di Adria, Corbola e Porto Viro.
Diversi gli interventi da parte del pubblico. Tra questi Geremia Gennari, ex sindaco di Porto Viro ed ex presidente dell’ente Parco Delta del Po, il quale ha sottolineato l'importanza di questa battaglia per la salvaguardia del Delta, ricordando che quest'anno il parco dovrà presentare le carte per il rinnovo della certificazione MAB Unesco. La realizzazione dell’impianto, ha avvertito, potrebbe seriamente compromettere la posizione del Delta come patrimonio ambientale riconosciuto dall’Unesco.
Enrico Bonato, capogruppo di IBC ad Adria, ha proposto di organizzare una manifestazione pubblica per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e ribadire il fermo "no" all’impianto.
Il sindaco di Rosolina, Michele Grossato, ha ribadito l’importanza di difendere il territorio del Delta, che vive di pesca, turismo e agricoltura. L’incontro si è concluso con l’annuncio di una manifestazione pubblica che partirà da piazza Matteotti a Porto Viro.
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