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Salute e Ambiente

Loreo: il Consiglio Comunale approva l'accordo per l'impianto di recupero fanghi

Gasparini ribadisce il coinvolgimento dell’ULSS 5 Polesana e dell’ISS per le valutazioni sanitarie

Loreo: Consiglio Comunale

Loreo: Consiglio Comunale

L’intesa prevede una compensazione economica di 3,5 milioni di euro, destinati alla riqualificazione dell’edificio scolastico. L’impianto, gestito da Acquevenete, attende ora la valutazione della Regione Veneto nell’ambito del Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (Paur).   

Il Consiglio Comunale di Loreo ha approvato all’unanimità l’accordo di programma con la ditta Green Sludge Solution srl di Saronno(Va) per la realizzazione di un impianto di recupero dei fanghi di depurazione, che dovrebbe sorgere in zona AIA(nelle vicinanze dell’autodromo).L’intesa prevede un aumento della compensazione economica per il Comune, che passa da 1,2 a 3,5 milioni di euro nel caso in cui l’impianto venga effettivamente costruito. Queste risorse verrebbero destinate alla riqualificazione dell’edificio scolastico dell’Istituto Comprensivo di Loreo, che accoglierebbe sia le scuole medie che le elementari, mentre l’attuale plesso delle elementari diventerebbe la sede delle associazioni locali.

L’impianto, che verrebbe gestito da Acquevenete – società pubblica che serve 108 comuni tra le province di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Verona – avrebbe una capacità di trattamento di 60.000 tonnellate annue di fanghi. Si inserirebbe nel contesto regionale che prevede già strutture simili in fase di autorizzazione (VIA)Regionale a Marghera (190.000 tonnellate/anno) e nel veronese, a Ca' del Bue (110.000 tonnellate/anno), per un totale di 360.000 tonnellate annue incenerite in Veneto, a fronte di una produzione regionale di circa 410.000 tonnellate annue di fanghi dal trattamento delle acque reflue urbane, sia nel 2020 che nel 2021,secondo i dati ISPRA, contenuti nel Rapporto Rifiuti Speciali 2023.

Nel corso della seduta consiliare, il sindaco Moreno Gasparini ha ricordato che la decisione finale spetta alla Regione Veneto, che valuterà il progetto attraverso la commissione tecnica nell’ambito del Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR). Gasparini ha inoltre dichiarato di aver avviato un confronto con la direzione dell’ULSS 5 Polesana per ottenere un parere dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulle eventuali implicazioni sanitarie dell’impianto. "Spetta alla scienza e non alla politica valutare l’impatto dell’impianto sulla salute pubblica", ha ribadito il primo cittadino.

Tuttavia, le parole del Sindaco non hanno placato le critiche dei presenti, che hanno contestato la mancata organizzazione di un'assemblea pubblica con esperti per spiegare le conseguenze dell'impianto, sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Uno dei timori principali riguarda la possibile presenza di PFAS nei fanghi trattati, sostanze notoriamente pericolose per la salute umana e difficilmente smaltibili.

L’accusa principale rivolta all’amministrazione loredana è quella di aver messo in secondo piano la tutela della salute pubblica in cambio di un accordo economico da 3,5 milioni di euro. Un’accusa che pesa e che alimenta il malcontento di chi ritiene che su questioni ambientali e sanitarie non si possa negoziare. La serata si è conclusa con la promessa del sindaco di organizzare una serata pubblica informativa sull’impianto in questione, alla presenza di tecnici. Già fissato a Rosolina, per il 20 marzo al palazzetto dello sport, un incontro pubblico in cui relazioneranno esperti ed esponenti di comitati di cittadini per parlare dei rischi dei PFAS e l’impossibilità tecnologica attuale  di distruggerli.

Guendalina Ferro

 

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