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Taglio di Po si schiera contro l’impianto di trattamento fanghi a Loreo

Sindaca “ Il Polesine non è una terra di serie B. Merita rispetto. Merita scelte lungimiranti. Merita futuro”

Taglio di Po: Municipio

Taglio di Po: Municipio

La Sindaca di Taglio di Po esprime la ferma contrarietà  alla realizzazione di un impianto di trattamento fanghi civili a Loreo. Il progetto, sovradimensionato rispetto al fabbisogno locale, rischia di trasformare il territorio in un polo regionale di smaltimento, compromettendo la vocazione ambientale e turistica dell’area.  

L’Amministrazione comunale di Taglio di Po prende posizione netta contro la proposta di realizzazione di un impianto di trattamento fanghi civili nel Comune di Loreo. La Sindaca, Layla Marangoni, esprime il fermo dissenso verso un progetto che minaccia l’identità e lo sviluppo sostenibile del territorio.

"La realizzazione di un impianto di questo tipo, in un’area come la nostra, rappresenterebbe un grave errore strategico e culturale, oltre che ambientale – dichiara il primo cittadino – con ripercussioni dirette e indirette su tutto il Delta del Po e su quella parte del Polesine che da anni costruisce con fatica un’identità fondata sulla sostenibilità, sull’agricoltura di qualità, sul turismo lento e sul rispetto del paesaggio."

 Il progetto prevede una capacità di trattamento di 60.000 tonnellate annue di fanghi, ma secondo i dati forniti da Acquevenete, nel territorio gestito si producono circa 20.000 tonnellate all’anno. "È evidente che l’impianto è sovradimensionato rispetto al fabbisogno locale – continua la Sindaca – e quindi, per essere sostenibile economicamente, dovrà necessariamente essere alimentato con fanghi provenienti da altre zone della regione Veneto. È inaccettabile che un territorio come il nostro, a forte vocazione ambientale e turistica, venga trasformato in un polo regionale di trattamento dei fanghi civili ”.

L’Amministrazione sottolinea come il progetto contraddica ogni logica di sviluppo territoriale basata sulla coerenza tra attività insediabili e identità del luogo. "Un’infrastruttura di questo tipo, inserita in un contesto paesaggistico fragile e unico come il Delta del Po, è un’ipoteca sul futuro del nostro territorio", sottolinea il primo cittadino

Tra le principali preoccupazioni vi è l’impatto ambientale e viabilistico. "L’impianto previsto a Loreo rischia di generare un traffico aggiuntivo significativo, con mezzi pesanti che trasporteranno fanghi da tutta la regione verso il nostro territorio, aumentando inquinamento, rumore, usura delle strade e incidentalità".

A questo si aggiunge l’incertezza sulle emissioni in atmosfera e sulla gestione dei residui solidi della combustione, come ceneri e polveri sottili, che potrebbero contenere metalli pesanti e sostanze pericolose difficili da gestire in sicurezza. "Non possiamo permetterci di mettere a rischio la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale del nostro territorio", avverte l’amministrazione comunale.

 "Ribadisco con convinzione la mia contrarietà alla realizzazione dell’impianto di Loreo – afferma la Sindaca – non per pregiudizio, ma per responsabilità. Perché credo che la tutela del territorio sia un dovere irrinunciabile per chi è chiamato ad amministrare. Perché penso che lo sviluppo del Polesine debba poggiare su basi solide, coerenti e condivise, e non su scelte che lo piegherebbero a interessi esterni."

Il primo cittadino invita a una riflessione condivisa: "Invito i colleghi sindaci, i rappresentanti delle istituzioni regionali, le associazioni di categoria, i comitati e i cittadini a unirsi in una difesa collettiva del nostro territorio. Il Polesine non è una terra di serie B. Merita rispetto. Merita scelte lungimiranti. Merita futuro."

Guendalina Ferro 

 

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