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26.05.2025 - 09:31
Taglio di Po: Municipio
Il capogruppo di opposizione Davide Marangoni denuncia la scelta dell’amministrazione comunale di Taglio di Po di proporre in Consiglio uno schema di convenzione diverso da quello condiviso dagli altri Comuni della Conferenza dei Sindaci dell'area del Delta del Po. Una decisione che potrebbe costare la perdita al territorio di un finanziamento regionale di 300mila euro.
TAGLIO DI PO – Una seduta di Consiglio Comunale che avrebbe dovuto sancire la continuità di un importante percorso intercomunale si è invece trasformata in un caso politico. Al centro della discussione, l’approvazione dello schema di convenzione per il rinnovo della Conferenza dei Sindaci dell’Area del Delta del Po per il triennio 2025-2027. Ma ciò che doveva essere una formalità ha finito per mettere in discussione la tenuta istituzionale del Comune di Taglio di Po all’interno del coordinamento tra enti locali.
“Quanto accaduto ha dell’incredibile – dichiara il capogruppo di opposizione Davide Marangoni –. L’assessore Alessandro Marangoni, delegato a rappresentare il Comune in seno alla Conferenza, ha messo in discussione lo stesso strumento di coordinamento che il nostro Comune ha contribuito a fondare nel 2021, presentando uno schema di convenzione diverso da quello già approvato dagli altri sei Comuni aderenti.”
La Conferenza dei Sindaci ha rappresentato finora un esempio virtuoso di collaborazione intercomunale, consentendo di attrarre finanziamenti fondamentali per lo sviluppo e la promozione del territorio del Delta. “Un lavoro di squadra che ha portato risorse, idee e visibilità – continua Marangoni – ora minacciato da una mossa incomprensibile della Giunta.”
A preoccupare l’opposizione è la frattura istituzionale che si è venuta a creare con gli altri enti locali: “Le posizioni dell’assessore Marangoni – aggiunge il capogruppo – non trovano riscontro nelle interlocuzioni avute con gli altri amministratori del territorio. C’è il serio rischio che Taglio di Po venga escluso dalla Conferenza, con la conseguente perdita di un finanziamento di 300.000 euro nei prossimi tre anni.”
Nel mirino dell’opposizione anche il sindaco che, secondo l’opposizione è sempre più assente “Ha delegato ogni scelta strategica agli assessori. L’atto portato in Consiglio è privo di efficacia reale. Una prova di forza tanto inutile quanto dannosa, che rischia di isolare ulteriormente il nostro Comune dal contesto territoriale di cui fa parte. Le giustificazioni fornite dall’Assessore non ci hanno convinto, né tantomeno hanno trovato riscontro nelle valutazioni condivise con altri consiglieri e amministratori degli altri Comuni coinvolti nella Conferenza. –prosegue il consigliere di minoranza, che incalza- Al contrario, è emersa una preoccupazione diffusa per la posizione di isolamento in cui si sta cacciando Taglio di Po, con il concreto rischio di perdere un finanziamento regionale di 300.000 euro destinato al territorio per i prossimi tre anni. Non si può escludere, in caso di ulteriore rottura, persino l’estromissione del nostro Comune dalla Conferenza stessa”.
“Sarebbe un fatto gravissimo – conclude il capogruppo – che sancirebbe il totale fallimento della strategia amministrativa della Giunta in carica. Il nostro voto contrario è stato inevitabile, perché riteniamo che solo attraverso l’unione e la cooperazione tra i Comuni del Delta si possa realmente rilanciare e valorizzare un territorio straordinario come il nostro. Scelte unilaterali e atteggiamenti autoreferenziali non fanno che minarne le fondamenta."
(g.f.)
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