Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Pesca

Porto Tolle: A Pila tredici pescatori investono in una nuova ostrica “made in Barbamarco”

Dai soci della cooperativa di Pila un progetto che punta a rilanciare il comparto ittico del Delta del Po con un nuovo allevamento di ostriche

Porto Tolle:Allevamento di Ostriche in laguna Barbamarco

Porto Tolle: Allevamento di Ostriche in laguna Barbamarco

Tredici pescatori della cooperativa di Pila investono in un impianto da 7.000 sacche galleggianti. Il progetto è sostenuto da fondi pubblici per lo sviluppo del comparto ittico. Entro il 2026 le prime ostriche allevate nella laguna Barbamarco

PORTO TOLLE – Nel Delta del Po, dove acqua e lavoro si intrecciano ogni giorno nella fatica e nella passione dei pescatori, tredici soci della Cooperativa di Pila hanno deciso di investire in un nuovo progetto dedicato all’allevamento di ostriche nella laguna di Barbamarco, con una metodologia diversa rispetto a quelle già in uso nel delta.

Il progetto, sostenuto anche da fondi pubblici per lo sviluppo del comparto ittico, segna un cambio di passo a Pila di Porto Tolle. L’obiettivo è chiaro: diventare produttori diretti di ostriche, con  un modello di gestione, dalla coltivazione alla commercializzazione, indipendente dal consorzio di Scardovari.

«Abbiamo in concessione circa sei ettari della laguna di Barbamarco, dove stiamo installando un impianto di allevamento di ostriche composto da 7.000 sacche galleggianti — le cosiddette oyster mesh bags — reti in polietilene dotate di galleggianti che ci consente di ruotare e regolare le sacche con le maree, garantendo una crescita uniforme delle ostriche».Spiega Isma Veronese-  

Una tecnologia semplice ma efficace, frutto dell’esperienza sul campo e di un’attenta osservazione dell’ambiente lagunare. «Rispetto ad altri sistemi di produzione , abbiamo scelto di mantenere  le ostriche sempre all’interno delle sacche – precisa Veronese–. È un metodo di allevamento diverso, pensato per adattarsi alla profondità media della laguna, che è di circa un metro e ottanta».

 Il nome della nuova ostrica è  in fase di deposizione del marchio, ma la direzione è tracciata: un prodotto locale competitivo sul mercato internazionale. «Considerando che  l’Italia importa circa l’80% delle ostriche dalla Francia, mentre solo il 20% proviene da produzioni nazionali, c’è spazio per crescere – sottolinea Veronese –. Il nostro obiettivo è quello di diventare ostricoltori a tutti gli effetti, offrendo un prodotto di alta qualità, interamente allevato e lavorato a Pila».

I tredici pescatori della cooperativa dedicano già mezza giornata al nuovo impianto, mentre la restante parte è riservata alle consuete attività di pesca. Una transizione graduale ma convinta, che li porterà entro l’anno prossimo a entrare ufficialmente in produzione, con le prime ostriche pronte per la raccolta nel 2026.

 Il progetto prevede anche la costruzione di un nuovo capannone a Pila destinato al conferimento e alla vendita dei prodotti ittici. La cooperativa di Pila gestirà in autonomia la commercializzazione delle ostriche, senza passare dal Consorzio Pescatori di Scardovari né dal mercato ittico di Pila.  

Nella laguna di Barbamarco sta così nascendo un nuovo prodotto Polesano: un’ostrica che parla anche di mare, di lavoro e di futuro, frutto della determinazione di chi, ogni giorno, continua a credere che dal Delta possa ripartire una nuova economia blu.

Guendalina Ferro

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione