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ROSOLINA – Memoria e ricerca sulla tragedia del Vajont

A Rosolina un incontro per ricordare e costruire comunità attraverso la cultura

Rosolina: Sara Biondi e Paola Garbin

Rosolina: Sara Biondi e Paola Garbin

Un libro per ricordare: a Rosolina la pedagogista Paola Garbin ha donato alla biblioteca comunale la sua opera sul Vajont, perché la memoria diventi bene comune.

ROSOLINA – Si è svolto nella Sala Consiliare del Comune l’incontro “Memoria, ricerca e testimonianza della tragedia del Vajont”, un momento di riflessione e approfondimento culturale dedicato alla memoria di una delle pagine più drammatiche della storia italiana.

L’iniziativa, promossa e moderata dall’assessore Sara Biondi, ha visto la partecipazione della pedagogista e ricercatrice Paola Garbin, da anni impegnata nello studio e nella valorizzazione della memoria del Vajont.

Nel suo intervento, l’assessore Biondi ha accompagnato il pubblico in un viaggio nella storia, ricostruendo le cause del disastro e le sue conseguenze umane e sociali. Ha ricordato come la memoria collettiva rappresenti un monito fondamentale per le nuove generazioni e un richiamo alla responsabilità civile di ciascuno.

Paola Garbin ha poi presentato i risultati di quattro anni di ricerca dedicati alla comunità di Longarone, sottolineando l’importanza di trasmettere la memoria del Vajont attraverso l’educazione e le testimonianze dei sopravvissuti. La studiosa portovirese ha raccolto in un’unica opera le due tesi di laurea che hanno dato vita al volume “Il caso Vajont: i risultati di quattro anni di ricerca”, un lavoro che intreccia storia e impegno civile.

L’opera, che non è in commercio ma donata ai luoghi di cultura, è stata consegnata al sindaco di Rosolina per essere collocata nella biblioteca comunale, come già avvenuto nei Comuni di Longarone e Chioggia. Un gesto simbolico e concreto insieme, che arricchisce il patrimonio culturale e umano della città, ponendo la memoria al servizio della comunità.

Le ricerche di Garbin comprendono due percorsi distinti ma complementari: la prima, completata nel 2020, ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti e delle nuove generazioni di Longarone, in coerenza con la Legge Regionale del Veneto n.5/2019, che istituisce la “Giornata in ricordo della tragedia del Vajont” e il riconoscimento “Memoria Vajont”; la seconda, conclusa nel 2023, ha dato vita a un progetto educativo con le scuole, culminato nella creazione di un libro tattile esposto nel municipio di Longarone e presentato in occasione del 60° anniversario del Vajont.

“Il mio proposito – ha spiegato Garbin – è che le mie ricerche e il mio libro, oltre al valore accademico, abbiano un significato concreto nella società, diventando strumenti culturali a beneficio della comunità.”

Il suo messaggio si è intrecciato con il gesto della donazione del libro al sindaco di Rosolina, un modo per rendere la conoscenza accessibile a tutti e continuare a costruire memoria condivisa.

L’incontro si è concluso con un partecipato momento di dialogo: le domande e le riflessioni del pubblico hanno confermato quanto il tema del Vajont, a più di sessant’anni di distanza, resti vivo e capace di unire le comunità nel segno della consapevolezza e della solidarietà.

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