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Scuole
24.11.2025 - 17:46
Porto Tolle: Bonandin-Balta- Pizzoli- Boscolo
Laboratori rinnovati, curricoli modellati sulle esigenze produttive e una rete di alleanze con aziende e amministrazioni: così il nuovo polo scolastico punta a trattenere i giovani nel territorio
Porto Tolle - Nell’ex Ipsia, sede del nuovo istituto professionale Manutenzione e Assistenza Tecnica (Mat), è stato presentato il progetto dell’Istituto Omnicomprensivo, un modello scolastico che unisce sotto un’unica guida tutti i gradi di istruzione: dall’infanzia alla secondaria di secondo grado.
Una struttura educativa pensata per accompagnare i giovani, dai 3 ai 18 anni, lungo l’intero percorso formativo, garantendo continuità didattica, stabilità organizzativa e un’offerta formativa costruita sulle esigenze del territorio.
Alla guida del progetto c’è il dirigente scolastico Silvio Antonio Junior Balta
«Ridare vita a questo luogo era un dovere verso il territorio – ha spiegato –. Questi laboratori oggi tornano a essere una risorsa strategica per i giovani e per le imprese. Il nuovo Mat nasce dal saper fare, dall’utilizzo diretto delle attrezzature e dall’obiettivo di formare tecnici qualificati e preparati. Un percorso che consegna un diploma quinquennale con possibilità di proseguire gli studi all’università, in equilibrio tra materie umanistiche, scientifiche e soprattutto professionalizzanti».
Balta ha ricordato come la normativa consenta agli istituti professionali di modellare il 40% del curricolo secondo le necessità produttive del territorio. «Significa poter indirizzare la formazione verso i settori chiave del Delta: nautica, pesca, agricoltura, manutenzione di impianti, industria, idraulica. Ma per avere risultati servono alleanze solide: le aziende del territorio sono il nostro faro e saranno loro a guidarci su quali competenze costruire insieme».
Tra i banchi dei laboratori – definiti dallo stesso dirigente un «museo vivo», dove anche le attrezzature meno moderne continuano a insegnare con efficacia – si respira la consapevolezza di un crocevia storico. «Una sfida educativa e sociale – ha aggiunto – per dare ai giovani la possibilità di restare nel territorio e diventarne protagonisti. La sfida è per tutti, anche per le ragazze. La tecnologia di oggi non richiede forza fisica, ma intelligenza e competenze: questo settore è aperto a loro quanto ai coetanei maschi.Per arrivare fin qui è stata necessaria una grande alleanza: scuola, amministrazione comunale, imprese e mondo produttivo hanno lavorato insieme, sostenuti dalle associazioni di categoria, dalle cooperative e da Confindustria Rovigo. A tutti loro va il nostro ringraziamento».

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