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Focus povertà. Bassa Padovana 1/4
13.02.2025 - 09:36
L'emporio della solidarietà a Monselice
Monselice e l’intero territorio della Bassa Padovana fa i conti con le difficoltà economiche che attanagliano le famiglie più fragili, spesso di origine straniera ma con un numero di nuclei italiani in sensibile crescita, oppure persone di mezza età, sopra i cinquant’anni che si sono trovate senza lavoro e non riescono a ricollocarsi, perdendo così l’unica fonte di reddito. Ma ci sono anche le donne con bambini, i padri separati, gli anziani bisognosi di cure. In Veneto il tasso di povertà nel 2024 è arrivato al 18% e si allarga il divario e la disparità sul fronte economico, tanto che anche il tasso di povertà assoluta negli ultimi anni ha segnato un incremento. La Bassa Padovana in questo non fa eccezione e i redditi mediamente più bassi incidono sulla tenuta delle famiglie, sia sul fronte economico che quello sociale. Rispetto agli anni del Covid in cui si sommarono una serie di emergenze adesso l’attenzione è concentrata sulle fragilità dovute alla perdita del lavoro o dell’abitazione, a problemi di salute.
“Siamo impegnati su più fronti per dare una risposta a chi si trova nel bisogno. - spiega Rossella Molon, assessore al sociale - Nel nostro territorio abbiamo notato un aumento fra gli over 50 e 60 che perdono il lavoro, spesso precario o stagionale, e faticano a ricollocarsi. Anche l’aumento delle separazioni ha messo in difficoltà le donne sole con figli minori, anche gli sfratti sono più frequenti e coinvolgono famiglie con bambini. Abbiamo attivato degli aiuti su più fronti, come i contributi per far fronte alle spese delle bollette e la collaborazione con la Caritas per la spesa alimentare. Fino al 2023 c’era un fondo regionale finanziato dallo stato per aiutare le famiglie sfrattate, ora abbiamo previsto noi un capitolo di spesa da 30 mila euro nel 2025.
A Monselice siamo fortunati perché possiamo contare sulla collaborazione di diverse associazioni, che cerchiamo di sostenere nella loro preziosa opera nonostante i tagli statali con cui anche il nostro bilancio deve fare i conti. Nonostante le riduzioni di trasferimenti non abbiamo tagliato la spesa sociale perché è una voce importante che ci permette di intervenire a favore delle decine di famiglie che si trovano ad affrontare una situazione difficile. La povertà e l’emarginazione si sconfigge anche con altre iniziative come i corsi di italiano per stranieri tenuti dall’Afi Monselice, l’aiuto compiti ai bambini di famiglie fragili in Patronato, il trasporto sociale garantito dall’Anteas, l’aiuto alle donne in gravidanza da parte del Movimento per la Vita.
Anche dall’Ats, l’ambito territoriale sociale della Bassa Padovana, può venire una risposta, aggiunge il sindaco Giorgia Bedin: “Sicuramente il percorso non sarà breve ma lavoreremo alacremente perché sappiamo bene quanto la sua costituzione e attivazione sia importante per garantire un migliore accesso ai servizi da parte dei cittadini e al contempo un più efficiente impiego dei fondi destinati al sociale. Personalmente credo che l’ATS possa essere, se strutturato fin dall’inizio in un certo modo, anche una struttura utile per mettere in rete non solo il sociale ma anche altre politiche territoriali di area vasta”.
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