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L'intervista

Intervista con Fabio Nordio, Presidente di ATER Venezia: tra sfide e progetti per il futuro abitativo

Tra centro storico e terraferma, una sfida continua per garantire servizi abitativi ai cittadini

Intervista con Fabio Nordio, Presidente di ATER Venezia: tra sfide e progetti per il futuro abitativo

Abbiamo incontrato Fabio Nordio, Presidente di ATER Venezia, per parlare della situazione abitativa nella città lagunare e delle sfide che l'ente sta affrontando per migliorare le condizioni di vita dei residenti. Con una gestione che spazia dal centro storico alla terraferma.

Presidente Nordio, qual è la situazione attuale degli alloggi ATER nel Comune di Venezia? Al momento, nel Comune di Venezia, gestiamo circa 6.000 alloggi, che vanno dal centro storico alla terraferma. Ogni anno, ne riusciamo ad assegnare tra 300 e 350, un numero che negli ultimi venti anni è aumentato notevolmente. Prima eravamo fermi a circa 70 assegnazioni all’anno, quindi possiamo dire che il nostro impegno è aumentato significativamente, nonostante i fondi siano molto più limitati rispetto al passato. Abbiamo completato, ad esempio, il progetto della Giudecca, a Campo Marte. Questi 20 alloggi sono stati progettati da Álvaro Siza, un architetto portoghese di fama internazionale, e finalmente siamo riusciti a portare a termine i lavori iniziati più di 40 anni fa. Ora l'area circostante sarà trasformata in una piazza, che il Comune si è impegnato a riqualificare come un parco verde attrezzato”.

Quali sono le principali problematiche da affrontare? “Le difficoltà maggiori riguardano sicuramente il reperimento dei fondi. Riqualificare gli alloggi, soprattutto quelli nel centro storico, è molto costoso. Un alloggio in terraferma può costare tra i 25.000 e i 40.000 euro per essere riqualificato, mentre nel centro storico, dove i lavori sono complessi a causa della storicità degli edifici, possiamo arrivare a 100.000, 140.000 euro. Le difficoltà burocratiche sono un’altra sfida. Per esempio, l’ultimo alloggio che abbiamo riqualificato alla Giudecca ha richiesto sette mesi solo per ottenere i permessi necessari per i lavori. Abbiamo lanciato un bando per assegnare venti alloggi alla Giudecca per le persone con disabilità, tutti senza barriere architettoniche e dotati di ascensore”.

Parliamo de La Nave di Altobello, un complesso a due passi dal centro di Mestre che vive ancora problemi di degrado... “La nave di Altobello è una vecchia struttura con 102 alloggi, ma purtroppo aveva problemi di infiltrazioni e di staticità. Abbiamo deciso di trasferire le 36 famiglie che vivevano lì in altri alloggi del Comune. Abbiamo promesso loro che li avremmo spostati e, dopo un anno, siamo riusciti a mantenere la promessa. Stiamo anche valutando la possibilità di riqualificare quella struttura con un mix sociale, dove possano convivere diverse categorie di persone, dagli inquilini di edilizia residenziale pubblica a impiegati pubblici, guardie carcerarie, operatori sanitari e studenti. Questo fa parte di un progetto di rigenerazione urbana in collaborazione con lo IUAV che va oltre la semplice ristrutturazione edilizia: vogliamo creare un ambiente di vita sano e integrato socialmente”.

Riccardo Musacco


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