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01.02.2025 - 11:36
Il declino della natalità in Europa è uno dei fenomeni demografici più allarmanti della nostra epoca.
Secondo Eurostat, il tasso di fertilità medio nell'Unione Europea è sceso a 1,53 figli per donna in età fertile nel 2022, ben al di sotto del livello di sostituzione di 2,1 necessario per garantire la stabilità demografica.
In Italia, tale tasso è ancora più basso, attestandosi intorno a 1,3 figli per donna, con conseguenze dirette sul progressivo invecchiamento della popolazione e sull'insostenibilità del sistema pensionistico e sanitario.
Le cause di questa crisi sono molteplici ed includono anche le pressioni economiche a cui sono sottoposti i nuclei famigliari, le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia e l’aumento dei costi legati alla crescita dei figli.
Con specifico riferimento a tale ultimo profilo, preme evidenziare come il costo medio per crescere un bambino fino alla maggiore età possa raggiungere i € 113.000,00, creando ulteriori ostacoli alla formazione di famiglie numerose.
A ciò si aggiungono fattori culturali (come la prevalenza di valori individualistici) che scoraggiano la formazione di nuclei familiari.
In tale quadro, s’inserisce la proposta di legge di iniziativa popolare di istituire la Fondazione per la Famiglia con l’obiettivo di rispondere concretamente e strategicamente alle problematiche sopra riscontrate attraverso il sostegno economico alle famiglie in stato di difficoltà o numerose, incentivando la natalità e promuovendo un modello di crescita demografica. Ciò si pone in piena simmetria con l’art. 31 della Costituzione Italiana che impegna la Repubblica a proteggere la maternità, l'infanzia e a sostenere la famiglia, con il Piano Nazionale per la Natalità, che identifica l’incremento demografico come una priorità strategica, con le direttive europee in materia di protezione sociale e sostegno alle famiglie, in particolare la Raccomandazione 2019/1158 sull’equilibrio tra vita professionale e privata, con l’esigenza di favorire i nuclei familiari con figli evitando sovrapposizioni e garantendo complementarietà tra interventi pubblici e privati.
Con questa iniziativa, i promotori mirano "non solo contrastare il declino della natalità, ma anche costruire un futuro nel quale la famiglia sia sostenuta nelle proprie esigenze al fine di tornare ad essere al centro delle politiche pubbliche e della coesione sociale, con benefici tangibili per l'intera comunità nazionale".
L’intento è occuparsi di quelle fasce della popolazione escluse dalle provvidenze per motivi di reddito o per via di ragioni non economiche, con una nuova strategia focalizzata sui redditi medi (da € 25.000 a € 40.000) o su categorie particolari, come nel caso dei nuclei familiari composti da genitori separati con figli a carico.
La proposta di legge è stata depositata in Cassazione il 10 gennaio dal movimento politico Pensiero Popolare Italiano, che punta a raccogliere le 50 mila firme necessarie a far inserire la proposta all’ordine del giorno del Parlamento.
Nelle prossime settimane, il Comitato promotore sarà presente per la raccolta delle firme nelle piazze di molte città italiane. Inoltre, sarà possibile sottoscrivere la proposta di legge on line all’indirizzo https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/dettaglio/2100000.
Giulia Sciarrotta
Edizione
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