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Toscana approva la legge 'Liberi subito' sul fine vita: polemiche e speranze per un impulso nazionale

Il Presidente Zaia ha annunciato che sta lavorando a un regolamento attuativo della sentenza della Corte Costituzionale

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza la Proposta di Legge di iniziativa popolare Liberi subito sul fine vita promossa dall’associazione Luca Coscioni. 27 voti a favore dei consiglieri Pd, Italia Viva e Cinque Stelle, 13 voti contrari e nessun astenuto.

La segretaria dell’Associazione, Filomena Gallo, ha affermato "Siamo grati ai consiglieri della Regione Toscana per avere approvato la nostra legge 'Liberi subito', che definisce tempi e procedure per l'aiuto medico alla morte volontaria. È una legge di civiltà perché impedisce il ripetersi di casi, da ultimo quello di Gloria, proprio in Toscana, di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile".

Di parere contrario è Pro Vita & Famiglia Onlus il cui presidente, Antonio Brandi dichiara la legge sul suicidio medicalmente assistito barbara, disumana e anticostituzionale e chiede al Governo di "impugnare immediatamente la legge toscana con un ricorso in Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato".

La procedura prevede un limite di 20 giorni dalla ricezione dell’istanza per stabilire se ci siano i requisiti per ricorrere al suicidio medicalmente assistito, con esito positivo, entro 10 giorni vengono definite le modalità, come la scelta del farmaco, e entro ulteriori 7 giorni, l’azienda sanitaria assicura il supporto tecnico, farmacologico e sanitario per l’assunzione del farmaco. La prestazione è gratuito e si stanziano 10mila euro all’anno per tre anni.

"La Toscana ha dato un segnale molto forte. Sono convinto che questo voto darà un impulso al legislatore nazionale, che per i suoi aspetti di competenza è bene risponda alla Corte, e si pronunci per dare all'ordinamento il superamento del vulnus che finora c’è" le parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Gani.

L’effetto di questa vittoria è già visibile. In Veneto, dopo l’esito sfavorevole di 13 mesi fa, il Presidente Zaia commenta "A prescindere dal fare una legge, stiamo lavorando a un regolamento di applicazione della sentenza della Corte Costituzionale. Lo vogliamo fare perché ci siano dei tempi certi per la trattazione delle pratiche. Cerchiamo di aggiustare il tiro, fermo restando che sulla somministrazione del farmaco qualche problema di natura etica e di coscienza c’è".
Alberto Villanova, capo dell’intergruppo Lega e favorevole, come Zaia, alla legge poi non passata, osserva che "
la maggioranza dei cittadini sarebbe d’accordo secondo i sondaggi quindi se si andasse avanti con un regolamento credo sarebbe apprezzato dalla maggioranza dei veneti".

Giulia Sciarrotta

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