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14.03.2017 - 11:47
Suini esteri nazionalizzati, vino e grappa adulterati sono questi gli interventi delle forze dell’ordine che fanno schizzare in Veneto la percentuale di incidenza di agromafia. Le province venete nella lista nera sono Verona, Padova e Treviso. Queste le città che secondo il rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia, che Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura hanno registrato con il livello più alto della media nazionale. La classifica vede nella top ten Genova al secondo dopo Reggio Calabria per i traffici finalizzati al ricco business del falso Made in Italy. La presenza al terzo posto della città scaligera, di Padova al dodicesimo e quella della Marca Trevigiana al diciassettesimo apre una riflessione sul fatto che neppure il Nord Est è estraneo. Le questioni di indagine delle agromafie riguardano il transito dal Nord Europa di suini marchiati poi come italiani e l’adulterazione delle bevande alcoliche, sia per la filiera vinicola che per i superalcolici. L’azione delle autorità preposte è sempre vigile, solo un mese fa l’Ispettorato repressione frodi del Triveneto ha avviato un’operazione a tappeto per la verifica della reale rintracciabilità della Dop Prosciutto San Daniele con un migliaio di prelievi di campioni di sangue ancora in fase di analisi. "L’ indice dell'agromafia - spiega Coldiretti - è stato calcolato come la combinazione lineare di alcune variabili criminali che si ritengono particolarmente significative per individuare la presenza delle organizzazioni nel territorio: variabili opportunamente indicizzate e con pesi diversi in funzione della loro correlazione ponderata con il particolare tipo di reato".Edizione
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