Scopri tutti gli eventi
Crisi di settore
14.02.2025 - 15:23
Luca Frare presidente CNA Territoriale Treviso
Il settore manifatturiero artigiano in provincia di Treviso sta attraversando un periodo di profonda sofferenza. I dati diffusi da EBAV (Ente Bilaterale Nazionale Artigianato Veneto), in collaborazione con FSBA (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato), evidenziano un preoccupante incremento della cassa integrazione nel 2024, con un aumento delle ore totali di cassa integrazione pari al 21,30% rispetto al 2023. Nel 2024, le ore di cassa sono salite a 378.744, contro le 312.228 dell’anno precedente, con un incremento di 66.516 ore.
Il numero delle richieste di cassa integrazione da parte delle piccole e medie imprese dei settori metalmeccanico, tessile, chimico, impiantistico, del benessere e della ristorazione (escludendo edilizia, industria e commercio) è aumentato da 2.193 nel 2023 a 2.633 nel 2024, con un conseguente rialzo dei dipendenti coinvolti, passati da 13.774 a 18.166. La situazione è un chiaro segnale di un rallentamento generale del comparto, con un calo delle commesse e una forte incertezza economica.
Luca Frare, presidente della CNA Territoriale di Treviso, ha commentato la situazione con preoccupazione: “Il dato è un riflesso evidente del rallentamento del settore, che sta vivendo una vera e propria crisi legata alla riduzione delle commesse. Inoltre, l’inizio del 2025 non porta segnali positivi, con un aumento del 50% dei costi energetici e un’ulteriore incertezza sull'andamento dei prezzi. Il tutto aggravato dall'aumento dell'IRAP in Veneto”.
Frare ha anche sottolineato la mancanza di misure adeguate nel bilancio statale per sostenere il rilancio del manifatturiero, un settore vitale per l’economia locale e nazionale. “La finanziaria 2025 non prevede interventi significativi per il nostro comparto. Inoltre, preoccupano le possibili misure protezionistiche degli Stati Uniti e la crisi del mercato tedesco, che rappresenta metà delle esportazioni italiane", ha aggiunto Frare.
La CNA di Treviso, quindi, chiede interventi urgenti per il rilancio del settore. Tra le misure proposte, il presidente ha indicato come prioritaria la rapida attuazione dei fondi europei per la Transizione 5.0, un pacchetto da 15 miliardi di euro destinato agli investimenti in innovazione. Tuttavia, questi fondi sono bloccati da oltre un anno a causa di difficoltà burocratiche che impediscono alle piccole imprese di accedervi facilmente. Frare ha inoltre ribadito l'urgenza di un intervento per ridurre la pressione fiscale sulle PMI e per contenere i costi energetici, che gravano sempre più sulle imprese.
In un periodo di grande incertezza, la CNA sollecita misure immediate per salvaguardare il tessuto produttivo trevigiano e permettere al settore manifatturiero di ripartire con slancio.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516