Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

ECONOMIA

Ariston acquisisce Riello: accordo strategico al MIMIT con i rappresentanti degli enti locali

Oggi ratificato l'accordo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy: tutela occupazionale, rilancio produttivo e transizione energetica al centro dell’intesa tra Ariston Group e Riello Group

Ariston acquisisce Riello: accordo strategico al MIMIT  con i rappresentanti degli enti locali

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (a sinistra) e Paolo Longhi, Sindaco di Legnago (Verona), la sede storica e mai abbandonata della Riello.

L’acquisizione di Riello Group da parte di Ariston Group segna un passaggio chiave per l’industria italiana del comfort climatico. L’operazione, discussa e condivisa al tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), punta a rafforzare il Made in Italy, garantire continuità occupazionale e costruire un polo industriale competitivo a livello globale, con solide basi produttive in Italia.

Tavolo MIMIT: confronto istituzionale sull’acquisizione Ariston-Riello

Si è svolta presso la Sala della Settima Commissione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) la riunione dedicata alla vicenda Riello-Carrier, convocata a seguito dell’accettazione della proposta di acquisto di Riello Group da parte di Ariston Group. Il MIMIT, che ha tra i suoi compiti principali il sostegno alla competitività delle imprese, la tutela del Made in Italy e il coordinamento delle politiche industriali strategiche, ha svolto un ruolo centrale di garanzia e mediazione nel confronto tra le parti.

All’incontro hanno partecipato le Regioni Veneto e Lombardia, la rappresentanza di Carrier, le organizzazioni sindacali, la Provincia di Lecco, il Comune di Legnago e Ariston Group, rappresentata dal dottor Cosimo Corsini. La riunione è stata moderata dal dottor Mattia Losego.

Un’operazione industriale strategica per il sistema Paese

Nel corso dell’incontro è stata sottolineata la rilevanza strategica dell’operazione, definita come il simbolico “ritorno a casa” di un asset storico dell’industria italiana. Riello Group, fondata nel 1922 a Legnago, è uno dei marchi più rappresentativi del settore del riscaldamento e del comfort climatico, con brand iconici come Riello e Beretta.

L’acquisizione del 100% di Riello Group consentirà ad Ariston di rafforzare il proprio posizionamento nei mercati internazionali, ampliando linee di prodotto, canali di vendita e reti di assistenza, e consolidando la propria leadership nelle tecnologie di combustione e nel comfort climatico avanzato.

Ariston Group: crescita globale e centralità della produzione in Italia

Nel suo intervento, il dottor Cosimo Corsini ha ribadito la volontà di Ariston Group di preservare e valorizzare il patrimonio industriale italiano, rilanciando marchi, occupazione e capacità produttiva. Ariston è una multinazionale con un fatturato di diversi miliardi di euro in costante crescita: l’Italia rappresenta circa il 11% del fatturato complessivo, ma concentra circa il 40% dei volumi produttivi destinati ai mercati internazionali.

In questo scenario, l’integrazione di Riello assume un valore strategico per rafforzare l’offerta nel comfort climatico, grazie anche alla storica e capillare rete di agenti e installatori presenti sul territorio, che Ariston intende valorizzare attraverso soluzioni tecnologiche sempre più efficienti e sostenibili.

Complementarità tecnologica e transizione energetica

Dal punto di vista industriale, è stata evidenziata la forte complementarietà tra i due gruppi. Ariston è leader nelle pompe di calore aria-acqua ad alta efficienza, mentre Riello vanta competenze consolidate nelle caldaie commerciali e industriali e nelle tecnologie di combustione.

La combinazione delle rispettive gamme consentirà ad Ariston di disporre di uno dei portafogli più completi del settore, con soluzioni alimentate a gas naturale, miscele a idrogeno, biogas, biocarburanti e oli combustibili, rafforzando il posizionamento del Gruppo in Europa, Nord America e Asia.

Dati economici dell’operazione Ariston-Riello

Sul piano economico-finanziario, Riello prevede per il 2025 ricavi netti pari a circa 400 milioni di euro e un EBITDA rettificato di circa 35 milioni di euro. Il valore dell’operazione è stato definito in 289,2 milioni di euro, su base cash and debt free, con un multiplo EV/EBITDA adjusted 2026E di circa 5x.

Le sinergie complessive, stimate in circa 25 milioni di euro di EBITDA entro il quarto anno dal closing, deriveranno dall’integrazione tecnologica, dall’ottimizzazione degli approvvigionamenti e dalla razionalizzazione della logistica.

Occupazione, stabilimenti e continuità produttiva

Tutte le principali strutture industriali di Riello saranno trasferite ad Ariston Group, inclusi gli stabilimenti produttivi di Legnago e Volpago Veneto, i siti internazionali in Polonia, Cina e Canada, e i centri di ricerca e sviluppo di Lecco e Angiari.

Circa 1.150 dipendenti Riello entreranno a far parte del Gruppo, con circa la metà basata in Italia, garantendo continuità occupazionale e valorizzazione delle competenze. I marchi Riello e Beretta continueranno a operare mantenendo la propria identità e strategie commerciali dedicate.

Sindacati, istituzioni e prossimi passi

Le organizzazioni sindacali hanno espresso soddisfazione per l’avanzamento del processo, ribadendo l’importanza di un confronto costante su occupazione e integrità degli stabilimenti. È stato inoltre richiamato il tema delle normative europee e del Green Deal, rispetto al quale Ariston ha confermato la volontà di eccellere in tutte le tecnologie disponibili, senza sovrapposizioni produttive.

Sul piano istituzionale, la Regione Veneto e la Regione Lombardia hanno manifestato pieno sostegno allo sviluppo industriale nei territori coinvolti. Nel suo intervento, il sindaco di Legnago, Paolo Longhi, ha evidenziato che il risultato è “frutto di una visione strategica condivisa tra grandi gruppi industriali, organizzazioni sindacali e un confronto istituzionale continuo, con un ruolo determinante del Ministro Adolfo Urso e del MIMIT”. L’accento è stato posto sulla tutela dell’occupazione e sulla capacità di sostenere un piano industriale di lungo periodo, che metta al centro competenze, stabilità e prospettive di sviluppo.

Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del primo semestre 2026. Il tavolo ministeriale resterà attivo, a conferma dell’attenzione istituzionale verso un’operazione ritenuta strategica per l’industria italiana, il Made in Italy e il futuro occupazionale dei territori.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione